Teatro: manoscritto inedito del ‘primo’ goldoni ritrovato alla biblioteca di dresda (3)

(Adnkronos) – “Il cavaliere e la dama”. Goldoni intendeva mettere alla berlina il costume – che un decennio dopo la sua commedia sarebbe stato censurato dal Parini del Giorno – dei “cavalieri serventi”, i cicisbei nobili che si mettevano al servizio di dame altrettanto titolate, e che dietro al teorico disinteresse del loro ufficio potevano tradire meno nobili (e più erotiche) ambizioni. Si trattava di smascherare l’ipocrita veste del servizio, facendo intendere come dietro al cicisbeismo stessero pulsioni umane ma, in quanto tali, bisognose d’un preciso inquadramento nella società del tempo.
Quanto accade nella commedia, che vede un cavalier servente, Rodrigo, sinceramente innamorato della sua dama (e da lei corrisposto), ma ovviamente inibito dalla condizione matrimoniale cui lei è sottoposta. A favorirlo, intervengono le circostanze: il marito della dama, Eleonora, è esiliato per aver ucciso un suo pari in duello; la dama versa in una condizione di indigenza, dalla quale la sollevano il disinteressato aiuto del mercante Anselmo (che il manoscritto di Dresda ci dice essere stato all’origine Pantalone) e le cure affettuose di Rodrigo. Intorno, la malevola cerchia di altri aristocratici, pronti a scommettere sulla fermezza della virtù femminile. Provvidenziale, la morte del marito di Eleonora preluderà ai legittimi sponsali fra i protagonisti.

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