Maltempo: Provincia Belluno, situazione in miglioramento, ma paghiamo spopolamento (2)

(Adnkronos) – “Le precipitazioni degli ultimi giorni sono state importanti, ma non hanno raggiunto quantitativi esagerati – prosegue Massimo Bortoluzzi -. Eppure i danni si sono verificati lo stesso. Perché? Sicuramente perché il territorio presenta ancora le ferite di Vaia. Ma anche perché manca la manutenzione continua e costante. In questo senso, paghiamo a caro prezzo lo spopolamento della montagna. Una volta, veniva eseguita una serie di grandi piccole operazioni che si rivelavano fondamentali nella difesa del suolo, dalla piccola regimazione delle acque alle opere idrauliche secondarie, dallo sfalcio dei prati alla raccolta del fogliame. Tutte operazioni che rendevano il terreno più pronto a ricevere le precipitazioni autunnali e che invece oggi mancano”.
“Di conseguenza, l’acqua scorre molto più velocemente, non viene assorbita dai prati e causa piene immediate di fiumi e torrenti. Per evitare ogni volta la conta dei danni, abbiamo bisogno di strumenti che ci consentano di contrastare veramente lo spopolamento. Non abbiamo bisogno invece dei vincoli che già oggi non ci permettono di fare le opere che servirebbero. In questo senso vanno ripensati i vincoli nuovi su Auronzo e sul Comelico, dove oggi sono concentrati diversi problemi di frane e smottamenti: in quelle zone della nostra montagna l’abbandono del territorio rischia di subire un’accelerazione con l’imposizione di nuovi vincoli; e di conseguenza, anche i dissesti rischiano di accelerare”, spiega.

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