Sanità: Veneto leader in Italia per screening della mammella (2)

(Adnkronos) – “Le statistiche ci premiano – ha detto Zaia – ma sono il punto di partenza per nuovi passi avanti, perché lo studio dello IOV ci porterà a costruire uno screening personalizzato mai visto al mondo. Un altro grande passo avanti, dopo la scelta vincente di realizzare le Breast Unit (già 21 in Veneto) e di concentrare gli interventi chirurgici in sedi iperspecializzate e con casistiche elevate. Anche grazie a questa decisione, che da più parti fu molto criticata perchè toglieva qualcosa a reparti che operavano poche decine di seni l’anno, oggi in Veneto il tasso di sopravvivenza dopo il percorso di cura è arrivato al 95%”.
I clinici presenti oggi hanno anche messo una pietra tombale sul dibattito, purtroppo falsato da troppo web senza fondamento scientifico, riguardo all’età giusta nella quale avviare lo screening: al di sotto dei 45 anni la mammografia risulta generalmente inutile (e ogni indagine radiologica inutile si tramuta in dannosa), tra i 45 e i 50 anni si può fare ma non è consigliata, mentre è assolutamente efficace tra 50 e 74 anni (età massima introdotta in Veneto, ma non ancora in buona parte d’Italia).
I dati diffusi oggi a Treviso hanno evidenziato la supremazia del Veneto in Italia non solo per lo screening della mammella, ma anche per gli altri due grandi screening antitumore: quelli per la cervice dell’utero e per il colon retto. Lo screening della cervice dell’utero, rivolto alle donne tra 25 e 64 anni, che vengono invitate a eseguire un Pap Test o un test Hpv, ha un’estensione corretta delle donne invitate del 100% e un’adesione delle donne agli inviti del 62,8%, più di 22 punti in più della media nazionale, ferma al 39,9%. In un solo anno, grazie alla prevenzione, sono state diagnosticate 461 lesioni precancerose.

(Adnkronos)