Lavoro per italiani ‘povero’ e insoddisfacente

Impoveriti e frustrati, fanno fatica ad arrivare a fine mese, anche se lavorano in media 360 ore l’anno in più rispetto ai tedeschi, pur guadagnando il 30 per cento in meno. E’ il ritratto degli italiani che emerge dal Rapporto Coop 2019, dove il lavoro torna a essere un tema centrale, soprattutto per l’insoddisfazione che genera. Gli italiani, loro malgrado, guadagnano sensibilmente di meno rispetto al resto d’Europa e il 32% ritiene di non aver raggiunto un equilibrio tra tempo libero e lavoro. Un italiano su due, nonostante questo, si colloca nel ceto medio, ma più della metà (52%) lamenta difficoltà ad arrivare a fine mese.
“Il tema della classe media non può essere ignorato”, sottolinea Albino Russo, direttore dell’ufficio studi Coop, che si sofferma sul tema del salario minimo, una realtà già presente in alcuni Stati europei. Utilizzando alcuni riferimenti statistici, si può calcolare a quanto equivarrebbe il salario minimo in Italia rispetto a quello europeo, dove rappresenta il 38,4% della retribuzione mediana dei full time. Con gli stessi parametri, il salario minimo italiano sarebbe di 11.369 euro, pari a una retribuzione oraria media di 4,4 euro e circa 900 euro al mese.

Per migliorare la propria situazione lavorativa,  occorre puntare sulla formazione per specializzarsi e poter mirare ad opportunità professionali, anche finanziariamente, all’altezza delle proprie competenze. Un valido supporto in questo settore sono le società che si occupano per conto delle aziende di ricercare alti profili professionali da inserire nei propri organici.

Parlando di formazione, Life Learning ha svolto recentemente un’analisi sul trend della formazione per stilare la classifica delle maggiori aree di interesse in ambito formazione professionale.

Un’area che mostra un alto grado di interesse e’ il settore della contabilità. Ma sono ritenute molto interessanti anche le risorse formative in ambito “digital marketing”. In particolare, parliamo dei corsi di e-commerce management e growth hacking. La prima risorsa permette di scoprire e approfondire le dinamiche di uno store digitale, con focus sull’aspetto gestionale di un negozio online; la seconda, invece, sviluppa le strategie di crescita aziendale, permettendo allo studente di acquisire le competenze necessarie per scalare un business o una startup.

Nel medesimo settore, troviamo i corsi dedicati all’utilizzo di Facebook ed Instagram per il business. Questa tipologia di percorso formativo consente di apprendere le basi dell’advertising e le strategie più efficaci per la realizzazione di un piano marketing di successo legato alla piattaforma.

Rimanendo in ambito aziendale, un corso ampiamente richiesto dagli studenti e’ quello di counseling. La figura del consulente e’ in forte crescita: le dinamiche tra dipendenti all’interno di una realtà strutturata, come nel caso delle multinazionali o grandi imprese, possono complicarsi, causando un rallentamento operativo, ed e’ necessaria una professionalità in grado di gestire queste situazioni. Il consulente aziendale e’ colui che ricompone il puzzle, costruendo un ecosistema che sia funzionale per l’imprenditore e condiviso positivamente dai suoi collaboratori.

Anche la formazione in ambito project management e’ molto ricercata. La capacità di creare flussi di progetti, gestire team e analizzare i risultati e’ una competenza la cui richiesta e’ aumentata considerevolmente negli ultimi anni. E questa competenza può essere sviluppata a partire da un corso.

Un altro dei programmi di formazione più richiesti e’ dedicato all’apprendimento della LIS, la lingua italiana dei segni. Si tratta di una skill in grado di ampliare notevolmente i propri sbocchi professionali.

Infine, troviamo un’elevata richiesta per corsi sulle investigazioni digitali e percorsi formativi sull’analisi dei dati. Entrambi spaziano tra diversi settori, toccando sia la sfera della privacy che concetti più legati al marketing, come ad esempio quelli di big data e data mining.

Per approfondire questi ed altri temi legati al modo del lavoro, ricordiamo che il prossimo 16 ottobre, a Padova, si terrà un interessante convegno sul futuro del mondo del lavoro.