Dallo sportello alla rete: cambiano le abitudini dei risparmiatori italiani

Nel mondo del risparmio, gli investitori, nel corso degli ultimi anni, hanno mutato le proprie radicate abitudini sull’allocazione finanziaria dei propri soldi. A fare da spartiacque è stata la grave crisi finanziaria originatasi dal default di Lehman Brothers, che ha portato le banche centrali di tutto il mondo, seppur con timing differente fra loro, ad azzerare i tassi ufficiali, con il chiaro intento di stimolare la ripresa economica e cercare di traghettare i propri paesi fuori dalla profonda recessione in cui erano piombati.

Titoli di stato poco appetibili, trauma finanziario per il piccolo risparmiatore

Le mosse attuate delle banche centrali hanno comportato un abbassamento, se non un azzeramento, del rendimento dei titoli di stato, anche se nei paesi meno virtuosi, come quelli dell’Europa meridionale, in diverse circostanze si è assistito a dei movimenti speculativi simili a quelli dei mercati azionari; la parola “spread”, fino ad un decennio fa usata solo da persone operanti in ambito finanziario, è diventata di dominio pubblico, usata spesso a sproposito anche da politici e giornalisti poco esperti in materia. Per un popolo come quello italiano, storicamente avvezzo ad allocare i propri risparmi in BOT e BTP, si è trattato, finanziariamente parlando, di un vero e proprio trauma, anche perché le obbligazioni degli istituti di credito non offrivano rendimenti particolarmente appetibili.

piccoli risparmiatori italiani, conseguentemente, si sono trovati difronte ad una scelta obbligata: accettare un po’ di rischio per rivalutare i propri risparmi. Un cambio epocale, inizialmente duro da digerire, ma che col passare degli anni è stato assimilato dalla maggior parte dei risparmiatori. Non è casuale, quindi, che molti investitori abbiano familiarizzato con strumenti finanziari come ETF, certificates o derivati, che spesso possono amplificare guadagni o perdite grazie al fattore “leva finanziaria”.

La rivoluzione di Internet e del trading on-line

Un’altra abitudine, inoltre, è andata scemando fra i risparmiatori: rivolgersi allo sportello bancario per acquistare titoli azionari e obbligazionari oppure speculare nel mondo delle valute. In questo caso, Internet ha svolto un ruolo d’assoluto protagonista, talmente dirompente da convogliare, oramai, la maggior parte delle operazioni di compravendita sui mercati azionari e valutari dei piccoli risparmiatori, agevolati anche da commissioni decisamente più vantaggiose rispetto allo sportello. Grazie alla rete e a siti come transitions trading, questa tipologia d’investimento è diventata ormai una consuetudine pure per i piccoli risparmiatori, che possono accedervi anche con somme non particolarmente elevate, specie inizialmente per prendere confidenza con le numerose piattaforme on-line.

Ed anche nel mondo del trading on-line, grazie ad una costante evoluzione tecnologica, è diventato sempre più semplice effettuare operazioni di compravendita su tutti i mercati finanziari, talvolta copiando direttamente le varie strategie dei broker o fissando dei paletti che consentono di acquistare o vendere un titolo al raggiungimento di un determinato valore. Mutamenti che consentono anche a chi non ha una laurea in ambito economico-finanziario di cimentarsi in modo maggiormente consapevole ai mercati azionari, visti storicamente in modo timoroso da buona parte dei risparmiatori italiani. Una buona cultura finanziaria, però, resta indispensabile. E la rete, in tal senso, fornisce ancora un valido aiuto per i risparmiatori, grazie ai tanti siti di educazione finanziaria che consentono di reperire preziose informazioni.

 

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