Astronomia: Unipd, su Marte migliaia di giovani vulcani di fango (3)

(AdnKronos) – “Avere trovato una mobilizzazione di grosse masse d’acqua, come quella che deve essere risalita per produrre le migliaia di vulcani di fango da noi studiate, che datano a soli 370 milioni di anni fa – sottolinea De Toffoli – è una scoperta che rimette in discussione l’attività del pianeta e apre un nuovo capitolo di domande su quanta acqua è in effetti rimasta nelle profondità del pianeta. Inoltre il fatto che la profondità di sorgente, 18 Km, corrisponda alla profondità dove è ipotizzata la base del permafrost rafforza ulteriormente le precedenti osservazioni poiché sottolinea un ulteriore collegamento con ambienti ricchi d’acqua. Ciò conferma con buona probabilità il fatto che una consistente massa di acqua fosse presente nel sottosuolo di Marte in tempi incredibilmente recenti”.
“Questo ha un’implicazione importante sia per comprendere l’evoluzione del pianeta e i processi che l’hanno modellato, sia nell’ambito astrobiologico. Marte è uno dei principali candidati di studio per la ricerca di vita, noi abbiamo individuato su Marte – conclude la ricercatrice padovana – un ambiente in cui significative quantità d’acqua sono state presenti in forma liquida in un tempo molto recente, questo rende l’area ad alto potenziale, e quindi attraente, per lo sviluppo di studi astrobiologici. Oltre alla presenza di acqua liquida, sono interessanti a queste finalità di studio le possibili emissioni di metano prodotte dalla dissociazione dei clatrati (ghiacci d’acqua le cui strutture cristalline possono ospitare molecole di CO2 o metano) e dal fatto che i fluidi in esame provengono da profondità dove la vita è potenzialmente più riparata dell’inospitalità marziana più superficiale”.

(Adnkronos)