OZONO, GIA’ DIECI SFORAMENTI DEL LIMITE DI LEGGE

24/06/2019

Dal 23 maggio al 20 giugno 2019 a Padova sono stati già registrati dieci giorni in cui l’ozono ha superato il limite di legge giornaliero (120 microgrammi per metro cubo d’aria). “Dal 4 al 2O giugno se ne sono registrati nove – dichiara Lucio Passi, responsabile politiche antismog di Legambiente Padova –  con un’intensificarsi della frequenza negli ultimi giorni. Il 13 giugno sono stati registrati 133 microgrammi per metro cubo d’aria, il 15 149, il 16 143, il 18 138, il 19 149, il 20 con 136. Di questo passo si raggiungerà ben presto il limite di legge annuale di 25 giorni di sforamenti del limite giornaliero.”

C’è da chiedesi come mai – continua Passi- Regione e Amministrazioni locali non prendano alcun provvedimento contro l’ozono, al contrario di quanto fanno per il Pm10: eppure Padova è fuorilegge per l’ozono da 15 anni consecutivamente.  Lotta che andrebbe condotta anche perché, il 10 giugno scorso, grazie alle pressioni di Fridays for Future e dei movimenti ambientalisti, il consiglio comunale di Padova, ha approvato la mozione che dichiara lo stato di “emergenza climatica” che dovrebbe comportare di impegnarsi più a fondo per diminuire la produzione dei gas climalteranti: tra questi si annovera l’ozono ed alcuni suoi precursori come gli ossidi di azoto (Fonte Arpa Lombardia). “Per altro la nostra città risulta il Comune più inquinato di tutta la provincia di Padova”.

“Appaiano quindi anacronistiche e dannose le proteste di alcuni commercianti contro la futura nuova linea del Tram, la riorganizzazione della mobilità in Corso Milano e via Dante e che nel contempo chiedono ben mille posti auto all’ex caserma Prandina… Infatti l’ozono – conclude Passi- si forma quando altri inquinanti, come gli ossidi di azoto e i composti organici volatili principalmente prodotti dai motori a scoppio, reagiscono a causa della presenza dell’intensa luce del sole (per questo è anche chiamato smog fotochimico).

L’esposizione all’ozono provoca l’infiammazione del sottile strato di cellule che riveste le vie respiratorie e concorre ad aggravare l’asma e altre patologie respiratorie, quali enfisemi e bronchitipolmoniti. Se l’esposizione è protratta nel tempo vi possono essere danni a lungo termine, con una riduzione della qualità e dell’aspettativa di vita. L’Unione Europea stima che in Italia l’espozione all’ozono provochi 3000 decessi all’anno.

Categoria: smog | comunicati stampa      

(Legambiente Padova)