Veneto: per le vittime della tratta intesa Regione – Comune Venezia

Venezia, 20 giu. (AdnKronos) – La rete veneta anti-tratta N.A.Ve entra nella ‘fase 3’. La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’assessore alla Sanità e Sociale Manuela Lanzarin, ha approvato il nuovo atto di intesa con il Comune di Venezia che dà continuità al progetto di partenariato, nato nel 2016 per prevenire e contrastare lo sfruttamento sessuale e lavorativo delle persone, in particolare donne e minori vittime di racket. Il dipartimento nazionale Pari Opportunità ha assegnato al progetto veneto ulteriori 1,8 milioni di euro al fine di dare continuità anche nel 2019-20 alle azioni di prevenzione e contrasto dei fenomeni di sfruttamento organizzato delle persone.
N.A.Ve, coordinamento che coinvolge 98 enti tra procure, prefetture, forze dell’ordine, comuni, servizi sociosanitari, ispettorati del lavoro, università, fondazioni, cooperative, associazioni e volontariato sociale ed è attivo 365 giorni l’anno in raccordo con il numero verde nazionale anti-tratta, ha potuto disporre sinora di un budget complessivo di quasi 4 milioni di euro, di cui 3 erogati dal Dipartimento nazionale Pari Opportunità. La Regione Veneto, che gestisce la cabina di regìa del progetto, cofinanzia la rete con 150 mila euro l’anno.
Dal 2016 sono state contattate 1343 persone, in prevalenza donne avviate alla prostituzione (85%): 43 su cento sono di nazionalità nigeriana, 36 su cento provengono dall’Est europeo. Non mancano i minori (11,2% dei contatti), le persone vittime dello sfruttamento lavorativo e del caporalato, le vittime dell’accattonaggio.

(Adnkronos)