Veneto: sempre più donne si rivolgono ai centri anti violenza (2)

(AdnKronos) – La strutture attive in Veneto per contrastare la violenza contro le donne e accogliere e proteggere le vittime sono salite a 44 (22 centri antiviolenza e 22 case rifugio), con l’apertura di un nuovo centro antiviolenza a Legnago e di tre case rifugio nelle province di Verona, Treviso e Padova. Altri due Centri antiviolenza sono in fase di avvio, ad Asiago e a Cogollo del Cengio, e una nuova Casa rifugio aprirà presto ad Asolo. La provincia con maggiore copertura territoriale è Venezia, con 6 strutture attive e 3 sportelli, seguita da Padova (4 centri e 5 sportelli territoriali). I finanziamenti pubblici in media riescono a coprire più del 70 per cento del costo totale delle strutture.
I percorsi delle donne presso i Centri antiviolenza durano in media un anno e mezzo e in due casi su tre giungono a termine. Quelli di ospitalità e reinserimento nelle Case rifugio durano in media circa tre mesi e nel 50 per cento dei casi consentono alle donne di acquisire una loro autonomia.
A rivolgersi ai Centri antiviolenza sono in prevalenza le donne italiane (67%), coniugate o conviventi (59%), con un grado di istruzione medio alto (64%) e con un lavoro ( 52%), quasi sempre con figli (68%). In sei casi su 10 i figli sono testimoni delle violenze, e quindi a loro volta vittime da assistere e proteggere. Le donne riferiscono agli operatori dei centri di essere vittime in prevalenza di violenze psicologiche (50,6 % delle segnalazioni) e di violenze fisiche (37,5%). Ma solo in un caso su 3 si rivolgono ai servizi di Pronto soccorso (754 accessi su 2110 violenze subite) e solo una su quattro prende il coraggio di denunciare la violenza alle Forze dell’Ordine. Percentuale invariata negli anni, nonostante il continuo aumento delle segnalazioni ai Centri antiviolenza.

(Adnkronos)