Ambiente: pfas nel po, i dati regione veneto alla procura della repubblica

Venezia, 26 apr. (AdnKronos) – La Regione del Veneto portera alla Procura della Repubblica i dati dei rilevamenti nelle acque del Po che confermano una presenza di Pfas di nuova generazione a livelli anomali. Lo sottolinea Nicola Dell’Acqua, commissario delegato per i primi interventi urgenti di Protezione civile in conseguenza alla contaminazione da Pfas nelle province di Vicenza, Verona e Padova: “In tema di Pfas, la Regione del Veneto sta cercando di spiegare a tutta Italia che se non saranno definiti dei limiti nazionali non si potra limitare l’uso di queste sostanze e agire con le necessarie bonifiche dei siti gia inquinati. Nel Po ci sono Pfas in quantita 100 volte superiori a quelle di Miteni mentre il C6O4 (Pfas di nuova generazione) in quantita quasi 2000 volte superiore. ? nostro dovere far rilevare questa situazione e lo faremo la settimana prossima alla Procura, cosi come l’Arpav lo ha gia fatto nel 2013 per le sostanze Pfoa e Pfos”.

“Sono dati che parlano chiaro – prosegue – Come Veneto, con l’Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale) alla Miteni siamo intervenuti bloccando l’attivita riguardante il GenX e il C604. Ma con questo provvedimento regionale non possiamo fermare tutti gli sversamenti che raggiungono il Po. Soltanto ogni singola regione puo intervenire sulle aziende che si trovano nel suo territorio. E questo conferma anche che non e vero che sarebbero bastati limiti posti dal Veneto per contenere l’inquinamento da queste sostanze; noi, infatti, avevamo fermato la produzione di queste sostanze ma nel Po continuano ad esserci quantita eccezionalmente superiori a quelle del sito Miteni”.

“La Regione del Veneto e gia stata chiara: e intervenuta immediatamente appena i risultati delle analisi sono stati noti e ha imposto i filtri a tutte le centrali di potabilizzazione che pescano dal Po. Dal Po, tuttavia, pescano anche citta non venete. Cosi, abbiamo segnalato anche alle altre regioni quello che abbiamo trovato e quello che stiamo facendo. ? nostro preciso dovere, a questo punto, anche rivolgerci alla Procura della Repubblica perche nessuno minimizza quanto e accaduto sotto la Miteni ma non ci si puo bendare gli occhi davanti a ulteriori tipi di inquinamento”, conclude.

(Adnkronos)