Pfas: regione veneto, limiti zero nelle acque per consumo umano da ottobre 2017

Venezia, 17 apr. (AdnKronos) – “La Regione del Veneto ha provveduto a definire nuovi livelli di riferimento per i valori di performance delle sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) nelle acque destinate al consumo umano con la deliberazione della Giunta Regionale n. 1590 del 3 ottobre 2017 e con la n. 1591 e stato posto il limite PFAS zero per la zona rossa. Il provvedimento e stato preso in assenza di limitazioni nazionali ed europee in materia, con tutto cio che questo comporta. La Regione, infatti, a tutela dei propri cittadini, si e posta dei limiti, per l’intero territorio regionale e, comunque, diversi dalla zona rossa, dove i limiti sanitari per i PFAS catena lunga sono addirittura zero, unica zona al mondo dove vengono applicati termini di limitazione cosi restrittivi”. Cosi Nicola Dall’Acqua. il Commissario delegato per i primi interventi urgenti di Protezione Civile in conseguenza della contaminazione da PFAS delle falde idriche nei territori delle province di Vicenza, Verona e Padova, replica a quanto dichiarato in questi giorni da alcuni esponenti politici del Partito Democratico sulla necessita espressa dalla Regione del Veneto di porre limiti zero PFAS.

“Nel corso di questi anni, anche in seguito alle conclusioni della Commissione Bicamerale Ecoreati del 14 febbraio 2018 che evidenziava la mancanza di limitazioni nazionali in materia PFAS, sia per le acque a consumo potabile che per gli scarichi industriali, sono state inviate richieste a piu livelli affinche il Ministero dell’Ambiente, allora presieduto dal ministro Galletti, prendesse in considerazione l’adozione di limiti piu ristretti in materia”, spiega.

“Sorprende, infine, che manchino a livello di Commissione Europea provvedimenti in materia. Ribadisco che, innanzi tutto, servono limiti nazionali a tutela dell’ambiente poter rendere efficaci le misure adottate in Regione del Veneto: senza il supporto di normativa nazionale in tema PFAS zero l’azione regionale rischia di essere molto limitata. Tutto cio come visibile e riscontrabile nella copiosa documentazione inviata alla competente Commissione del Consiglio Regionale Veneto nell’indagine sui PFAS.”

(Adnkronos)