PARCHEGGIO ALLA PRANDINA? AL SERVIZIO DEL CENTRO CI SONO GIA’ 9000 POSTI AUTO SOTTOUTILIZZATI

“L’attuale dibattito mediatico sul futuro dell’area dell’ex caserma Prandina, imposto dalla massiccia campagna stampa delle categorie economiche (e sodali)  sull’aut aut parcheggio o crisi del commercio è decontestualizzato e quindi risulta fortemente falsato”. Infatti, secondo Lucio Passi, responsabile politiche antismog di Legambiente,

“la decisione se fare alla Prandina, e di che capienza, un parcheggio al servizio del centro storico, dovrebbe tener conto dell’attuale sovrabbondante offerta di stalli parcheggi e silos già oggi disponibili, di ben 9000 posti auto (senza contare i parcheggi pertinenziali) a servizio del centro o di aree limitrofe. Per l’esattezza 8.993, contro i soli 3.103 parcheggi scambiatori più esterni (fonte Comune-APS).

“Già nell’ultimo piano del traffico (PGTU), approvato dal Consiglio Comunale, si leggeva che l’offerta di sosta nell’area centrale della città supera la domanda. Dunque -continua Legambiente- non solo non è giustificata la richiesta di un ennesimo parcheggio in centro, ma il dibattito se farlo o non farlo alla Prandina andrebbe inserito in quello più generale di come riorganizzare la politica della sostaoltre al fatto che va considerato il problema dell’assetto urbanistico di quell’area di Padova.”

Sottolinea Passi “l’obiettivo per tutte le città che si stanno dotando dei nuovi piani del traffico,  soprattutto per una fortemente inquinata come Padova, che dall’inizio dell’anno ha già visto 27 superamenti del limite giornalierio del PM10, più di un giorno su due d’aria inquinata, con picchi stellari gli ultimi giorni, è quello di ridurre il traffico privato e lo smog conseguente. I parcheggi, dunque, devono servire a ridurre, e non ad aumentare, le auto che entrano quotidianamente in città e nelle aree centrali. Per questo bisogna puntare, in primo luogo, su parcheggi esterni all’area centrale, su punti strategici di interscambio (centri di mobilità) collegati ad una efficiente struttura di trasporto pubblico: ferroviario, tranviario, su gomma (si pensi che già ora il nostro Tram, se utilizzato pienamente potrebbe trasportare 50.000 passeggeri).”

E’ anche per questo – conclude Passi – che l’appello sMOgBILITIAMOCI,  già condiviso da 30 tra associazioni e comitatipropone una mobilitazione per il 23 febbraio alle 15 sul Liston. «Riteniamo importante – così inizia l’appello – essere in tanti e tante a chiedere che la questione smog diventi prioritaria nell’agenda di tutte le Istituzioni, senza lasciare che gli interessi commerciali prevalgano sulla salute collettiva.» L’appello chiede maggiori investimenti tanto sul Trasporto Pubblico Locale, per un servizio con più corsie preferenziali e maggiore frequenza delle corse, quanto sulla mobilità sostenibile, dando centralità alla ciclabilità, rivedendo la politica della sosta e creando nuove zone 30”. Per sottoscrivere l’appello e promuovere e partecipare alla mobilitazione: http://www.legambientepadova.it/smogbilitiamoci

(Legambiente Padova)