Confapi, immigrati il 31% della forza lavoro industriale (3)

(AdnKronos) – E il presidente di Confapi Padova avverte “Intendiamoci: non siamo assolutamente a favore di un’immigrazione senza regole, ci mancherebbe. Il punto e un altro: occorre che la nostra societa affronti seriamente la questione e ripensi la sua struttura. In sostanza, parliamo di stranieri che non tolgono il lavoro agli italiani, ma, al contrario, rivestono una funzione indispensabile per la sopravvivenza della societa. Nell’edilizia, ad esempio, stando ai numeri ufficiali al netto del ‘nero ‘, in Italia i lavoratori stranieri sono 240 mila, con un’incidenza del 17% sul totale, ma e un dato che nasconde un’altra realta: gli stranieri salgono al 30% se consideriamo gli operai edili e i manovali: gli immigrati non vengono certo qui a fare gli architetti o gli ingegneri! Badate che la proporzione e la stessa per quanto riguarda braccianti agricoli e addetti alle pulizie”, sottolinea.

“E se le badanti non esistessero, quali sarebbero i costi a carico del sistema sanitario nazionale e delle famiglie? Enormi, appunto. Nessuno ha la bacchetta magica, nessuno ha soluzioni pronte. Ma e evidente che occorre affrontare la realta per prepararsi al futuro. O certi lavori li svolgono gli immigrati, oggi perlopiu provenienti dall’Europa dell’Est, oppure devono farli gli italiani – conclude – E, in tal caso, occorre fare in modo che la scuola torni a formare certe figure professionali di cui abbiamo bisogno e che si torni a una cultura del lavoro che non distingua piu tra occupazioni di serie A e occupazioni di serie B, C o Z. Per dare continuita e prospettive alla piccola e media industria veneta serve una presa di coscienza del valore del lavoro in fabbrica, recuperando la cultura della manifattura e la voglia di mettersi in gioco nella produzione”.

(Adnkronos)