DOMENICA IN BICI, ALLA SCOPERTA DELLA PADOVA DEL RINASCIMENTO. Itinerario guidato su Giovanni Maria Falconetto

Legambiente PadovaDomenica 8 aprile/, festa della bici e giornata ecologica senz’auto, Legambiente vi invita a riscoprire in quattro tappe (pieugrave; una dedicata a Donatello) l’avventura artistica di Giovanni Maria Falconetto/, pittore veronese che porteograve; l’architettura rinascimentale nella Padova ‘veneziana’ del Cinquecento. Sara’ una piacevolea href=”https://www.facebook.com/events/907999019380755/” target=”_blank”> pedalata dentro il perimetro delle mura cinquecentesche/ (in occasione della a href=”http://padovanet.it/evento/domenica-sostenibile-vivi-la-citt%C3%A0-senza-l%E2%80%99auto-e-festa-della-bicicletta-bici-e-cultura-2018″ target=”_blank”>chiusura al traffico veicolare), accompagnati da Gabriele Righetto.
Domenica 8 aprile, festa della bici e giornata ecologica senz’auto, Legambiente vi invita a riscoprire in quattro tappe (più una dedicata a Donatello) l’avventura artistica di Giovanni Maria Falconetto, pittore veronese che portò l’architettura rinascimentale nella Padova “veneziana” del Cinquecento.

L’esperienza avrà luogo nel corso di una pedalata dentro il perimetro delle mura cinquecentesche (in occasione della chiusura al traffico veicolare), accompagnati da Gabriele Righetto.

Il percorso previsto è di 10 km, con una durata di circa tre ore. Si parte alle 9.45 da Prato della Valle, con la Loggia e l’Odeo Cornaro come prima tappa.

I due edifici rappresentano una delle massime testimonianze del Rinascimento padovano, frutto del sodalizio tra l’imprenditore agricolo e mecenate Alvise Cornaro e l’architetto Giovanni Maria Falconetto. La Loggia e l’Odeo costituivano un luogo di ritrovo raffinato, adatto a ospitare aristocratici, artisti e intellettuali.

La Loggia è la prima opera di Falconetto in città (1524), pensata come spazio per inscenare rappresentazioni teatrali. L’Odeo (1530), luogo destinato all’ascolto della musica e alle conversazioni colte, fu anche la sede dell’Accademia degli Infiammati.

L’opera, per via della sua disposizione spaziale e per il felice rapporto tra decorazione e architettura, è il prototipo della villa veneta del Cinquecento, intesa come organismo funzionale-rappresentativo adibito ai piaceri e alle occupazioni intellettuali della “villeggiatura”, legittimati attraverso la ripresa dei modelli culturali degli antichi.

La pedalata proseguirà attraverso le vie del centro, fino alle due porte di ponente delle mura veneziane: Porta San Giovanni (1528) e Porta Savonarola (1530), quasi sua gemella.

La terza tappa prevede una sosta in piazza Duomo presso il Palazzo del Monte di Pietà, testimone del passaggio dal Medioevo al Rinascimento. Il palazzo, secondo la storiografia, fu di proprietà dell’usuraio Rinaldo Scrovegni.

Nella prima metà del XVI secolo, il palazzo fu venduto al Monte di Pietà su richiesta del vescovo Barozzi. Il progetto di ristrutturazione della facciata fu affidato a Falconetto, il quale ridisegnò l’edificio sulla base del portico a sei archi e dei muri perimetrali scampati all’incendio di due secoli prima.

La visita prosegue con una sosta in Piazza dei Signori, dove nel 1532 Falconetto fu incaricato della realizzazione di una diversa fac­ciata prospettica della preesistente Torre dell’Orologio (Serenella Borsella, Padova e il suo territorio n. 145). La torre era stata elevata un secolo prima sulle rovine della porta della Reggia Carrarese, in memoria del precedente orologio-astrario.

Falconetto intervenne secondo i canoni clas­sici del Cinquecento, ma fu rispettoso della struttura preesistente: ancora oggi, infatti, sono visibili nel sot­tovolto, gli originali fornici a sesto acuto, i cardini superiori dell’antico e imponente portale e il vano di accesso alla strettissima scala lapidea a chiocciola, che tuttora conduce ai vani soprastanti.

La visita si chiude infine con un ritorno verso Prato della Valle, attraverso via del Santo. Giunti in prossimità della piazza ci apparirà il monumento equestre a Gattamelata di Donatello.

lo scultore fiorentino fu presente a Padova dal 1443 al 1453, periodo che coincide con l’inizio del Rinascimento. Grazie ad un ambiente predisposto e prolifico, si sviluppò una scuola artistica che fu all’origine della diffusione dell’arte rinascimentale in tutto il nord-Italia.

Andrea Nicolello-Rossi e Silvia Rampazzo, redazione di ecopolis

Il ritrovo è previsto in Prato della Valle domenica 8 aprile alle ore 9.40. Il costo è di 6 € e comprende la visita guidata alla Loggia. È necessaria la prenotazione ([email protected]). Evento facebook qui.

{po4] html}

Be the first to comment on "DOMENICA IN BICI, ALLA SCOPERTA DELLA PADOVA DEL RINASCIMENTO. Itinerario guidato su Giovanni Maria Falconetto"

Leave a comment