INQUINAMENTO: NON SOLO PM10. Il rumore in gran parte della citta’ supera i limiti di legge. Servono provvedimenti.

Legambiente Padovadiv>Non ci sono solo Pm10, Pm2,5, Benzo (a) Pirene, Ozono e Biossido di azoto ad inquinare Padova oltre i limiti di legge. Anche l’inquinamento acustico supera in gran parte della citta’ i limiti di legge stabiliti per proteggere la salute. ‘La causa principale endash; dichiara Lucio Passi, responsabile delle politiche antinquinamento di Legambiente Padova’ – e’ sempre la stessa: il traffico/’./div>

Non ci sono solo Pm10, Pm2,5, Benzo (a) Pirene, Ozono e Biossido di azoto ad inquinare Padova oltre i limiti di legge. Anche l’inquinamento acustico supera in gran parte della città i limiti di legge stabiliti per proteggere la salute. “La causa principale – dichiara Lucio Passi, responsabile delle politiche antinquinamento di Legambiente Padova” – è sempre la stessa:il traffico”. Recentemente il Comune di Padova, con la delibera del 30 gennaio 2018 ha approvato l’ultima relazione sullo stato acustico della città, realizzata insieme ad ARPAV. Le conclusioni non lasciano margini a dubbi: <<Il rumore dovuto al traffico su gomma si conferma essere il contributo prevalente per i livelli di rumorosità ambientale presenti nel territorio comunale>> conclude lo studio. “Questa relazione – continua Passi – è prevista obbligatoriamente dalla legge 447/95 e successive modifiche, che impone ai comuni di redigere la classificazione acustica del loro territorio (Padova l’ha fatto nel 1999, aggiornandola nel 2012) e poi, periodicamente, di realizzare una relazione sullo stato acustico urbano. Nella classificazione acustica gran parte della nostra città, l’84%, è inserita nelle classi acustiche III e IV: praticamente tutto il comune eccettuata la zona industriale e poco altro. Nelle classe III <<aree di tipo misto>> pari al 35,34% di Padova, rientrano le aree urbane interessate da traffico locale o di attraversamento, con media densità di popolazione. Qui il livello massimo di rumore ammesso per legge (livello di attenzione) è di 60 decibeldi giorno e di 50 la notte. Nella classe IV <<aree di intensa attività umana>> pari al 48,76% della città, rientrano zone interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e artigianali ed anche in prossimità di strade di comunicazione. Qui il livello massimo di rumorosità ammesso è di 65 decibel di giorno e 55 di notte. Se però si fa riferimento ai valori di qualità (valori per cui la normativa considera il rumore non dannoso), i livelli sono ancora più bassi: in classe III 57 decibel di giorno e 47 la notte. In classe IV 62 decibel di giorno e 52 la notte”.

La relazione acustica del Comune fornisce i risultati degli ultimi monitoraggi realizzati di giorno in 23 strade. Ebbene, anche considerando il valore più alto, ossia 65 decibel, su 23 vie monitorate ben 20 superano il limite di legge. VEDI TABELLA

“Che fare?” si chiede Passi. “E’ la stessa relazione del Comune che indica la risposta a pagina 8: bisogna privilegiare <<gli aspetti di pianificazione territoriale>>. Bisogna limitare il traffico, quindi gli stessi interventi strutturali che da tempo richiede Legambiente per contrastare lo smog limiterebbero anche il rumore. Serve ridisegnare strade, piazze e spazi pubblici aumentando il verde, diffondendo in città le aree a 30 km orari e a ciclabilità diffusa. Bisogna istituire la bicipolitana che riserva le strade alle bici e ridare priorità alla mobilità pubblica aumentando la frequenza delle corse dei bus e disegnando nuove corsie preferenziali.”

“Non va assolutamente sottovalutato l’inquinamento acustico- conclude Passi. La scienza medica ha ormai accertato che i fenomeni rumorosi non limitano gli effetti nocivi all’apparato uditivo (ipoacusia ambientale), ma contribuiscono ad indurre disturbi vascolari, respiratori e digestivi, oltre a quelli neuropsicologici e psicosociali”.

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