CEMENTO ALL’IRIS, STOP O VIA LIBERA?. Il Comune non firmi la convenzione

Legambiente PadovaEdifici esistenti da recuperare al posto della costruzione di nuove palazzine. E’ la proposta del Comune di Padova illustrata dal Vicesindaco Arturo Lorenzoni e rivolta ai proprietari dei terreni verdi in zona parco Iris, sui quali e’ attualmente prevista la costruzione di 25.000 metri cubi dal rimo stralcio del Piano Forcellini-Canestrini approvato nel giugno del 2016 dall’Amministrazione Bitonci.
CEMENTO ALL’IRIS, STOP O VIA LIBERA?
Il Comune non firmi la convenzione

02/02/2018

Edifici esistenti da recuperare al posto della costruzione di nuove palazzine. E’ la proposta del Comune di Padova illustrata dal Vicesindaco Arturo Lorenzoni e rivolta ai proprietari dei terreni verdi in zona parco Iris, sui quali è attualmente prevista la costruzione di 25.000 metri cubi dal rimo stralcio del Piano Forcellini-Canestrini approvato nel giugno del 2016 dall’Amministrazione Bitonci. “Riteniamo che lo scambio della cubatura con edifici esistenti sia un’ottima soluzione per salvare uno degli ultimi cunei verdi del piano regolatore Piccinato” commenta Sandro Ginestri, Vicepresidente di Legambiente Padova. “Proprio per questo invitiamo il Comune a non sottoscrivere la convenzione di attuazione del piano del 2016 che sancisce al contrario la possibilità di procedere con l’edificazione.”

Con una recente delibera della Giunta comunale, il testo della convenzione è stato integrato con la previsione di uno stop di sei mesi alle nuove costruzioni, nell’arco dei quali i proprietari si impegnano a valutare le soluzioni alternative per lo spostamento della cubatura. Ma se tra sei mesi rifiutassero le soluzioni proposte dal Comune, potranno dare il via alla cementificazione del cuneo verde senza che l’Amministrazione possa opporsi.

“Perchè firmare un atto che permette di costruire, se l’obbiettivo è spostare la cubatura?” osserva Ginestri. “La decisione finale sulla salvaguardia del cuneo verde non può essere lasciata a totale discrezionalità dei costruttori. Il Comune porti avanti la trattativa con i proprietari per cercare alternative che soddisfino entrambi, ma rimandi la decisione sulla firma della convenzione o l’avvio di un contenzioso in caso di mancato accordo. In questo modo, se la trattativa dovesse fallire, il Comune potrà ancora rivedere le previsioni edificatorie come indicato nelle linee programmatiche di governo del Sindaco Sergio Giordani per i piani le cui convenzioni attuative non siano ancora state sottoscritte.”

NON SOLO IRIS: 100.000 METRI CUBI IN UN CHILOMETRO

L’URGENZA DI UNA NUOVA URBANISTICA COMUNALE

La distanza tra via Canestrini e via Bordignon situata sotto l’ansa del Roncajette a S. Gregorio, misura in linea d’aria poco più di un chilometro. In questa breve distanza l’attuale piano regolatore prevede ben quattro grandi piani di nuove edificazioni per un totale di 100.000 metri cubi (vedi tabella), capaci di ospitare più di 500 ipotetici nuovi abitanti, a scapito delle ultime aree verdi rimaste in una zona a conclamato rischio di allagamenti. Sono i piani Forcellini-Canestrini ad est del parco Iris, e l’accordo A021 ad ovest , il piano Forcellini-Colleoni a nord che si collega più a nord al piano Margherita.

Nei giorni scorsi, decine di sigle cittadine hanno lanciato all’Amministrazione comunale un Appello per la Riconversione ecologica della città di Padova, chiedendo una Variante al piano degli Interventi per il contenimento del consumo di suolo. “Una radicale revisione della pianificazione comunale è sempre più urgente” dichiara Legambiente.

Categoria: comunicati stampa | urbanistica | verde urbano

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