Stipendi fino a 480mila euro per dipendenti Camera e Senato


Roma, 18 gen. (AdnKronos) – Gli stipendi dei dipendenti di Camera e Senato aumenteranno a partire dal 1 gennaio 2018 ma non solo, per la meta’ di essi gli aumenti saranno tali da sforare i tetti in vigore fino al 2017. In totale si spenderanno 175 milioni di euro con un aumento di 4 milioni e mezzo sul 2017. A sottolinearlo e’ Dirstat, la rappresentanza della dirigenza del pubblico impiego che rimarca come “tutto questo avviene a Camere chiuse”. Aumenti che interesseranno anche i dipendenti della Regione Sicilia ai quali verra’ corrisposta a fine gennaio “la retribuzione identica a quella dei dipendenti del Senato della Repubblica, ripristinata sui livelli precedenti”.

In particolare, le retribuzioni del 44% dei 137 funzionari di Camera e Senato, una sessantina, sforeranno il tetto di 240.000 euro arrivando in alcuni casi alla cifra record di 480.000 euro lordi. A scendere la meta’ dei 249 documentaristi superera’ il tetto di 166.000 euro, la meta’ anche dei 265 segretari parlamentari superera’ il tetto di 115.000 euro e il 50% dei 317 assistenti parlamentari (commessi, barbieri, ex addetti alla buvette e al ristorante) superera’ il tetto di 99.000 euro.

Gli aumenti si devono a una sentenza di “giurisdizione domestica” che ha ripristinato e aumentato gli stipendi gia’ congelati. Come annunciato ad aprile 2017, dal 1 gennaio 2018, il trattamento economico del personale del Parlamento (Camera dei Deputati e Senato della Repubblica) sara’ ripristinato ai livelli precedenti (2015) e aumentato.

“I 1012 ricorsi dei dipendenti della Camera, prodotti alla Camera stessa, – sostiene Arcangelo D’Ambrosio, segretario generale Dirstat, – contro il congelamento degli stipendi sono stati accolti dalle Commissioni giurisdizionali per il personale che agiscono nei due rami del Parlamento in regime di autodichia (cosiddetta giurisdizione domestica), riconosciuta dal vigente ordinamento italiano soltanto a taluni organi costituzionali quali la Corte Costituzionale e il Parlamento che, ha sancito, con 3 sentenze l’assoluta temporaneita’ dei tagli che sono cessati al 31 dicembre 2017”. Ma allora, sostiene D’Ambrosio “perche’ non a tutti come ad esempio la Presidenza della Repubblica e la Presidenza del Consiglio dei Ministri?”.

Giunge notizia che anche ai dipendenti della regione Sicilia verra’ corrisposta a fine gennaio la retribuzione “identica a quella dei dipendenti del Senato della Repubblica, ripristinata sui livelli precedenti e tutto questo avviene a Camere chiuse” rimarca il segretario.

(Adnkronos)