IL PESO DI 103.000 NON RESIDENTI. Innovare la mobilita’ a Padova che ogni giorno si gonfia del 50%

Legambiente PadovaAspettando il tram/ e nuove infrastrutture ferroviarie a favore della mobilita’ sostenibile, Legambiente propone una serie di provvedimenti necessari per far diminuire l’uso preponderante nel mezzo privato/, oggi utilizzato in maniera esorbitante in oltre 58%/ degli spostamenti quotidiani. L’obiettivo e’ andare verso un riequilibrio fra i vettori: 1/3 ciascuno fra auto, trasporto pubblico e bicicletta.

Aspettando il tram e nuove infrastrutture ferroviarie (vero regione ?!?) a favore della mobilità sostenibile, Legambiente propone una serie di provvedimenti necessari per far diminuire l’uso preponderante nel mezzo privato, oggi utilizzato in maniera esorbitante in oltre 58% degli spostamenti quotidiani. L’obiettivo è andare verso un riequilibrio fra i vettori: 1/3 ciascuno fra auto, trasporto pubblico e bicicletta.

Questi sono provvedimenti prevalentemente di gestione innovativa della mobilità; altri, più strutturali (SMFR, tram, gronda sud, ecc), li indicheremo negli incontri partecipativi di scrittura del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, affinchè diventino priorità dell’Amministrazione padovana ed in alcuni casi, anche dei 17 comuni della cintura metropolitana.

Infatti il problema del traffico cittadino sono i 103.000 city user che risiedono altrove ma che raggiungono Padova quotidianamente: di questi il 72% entra in auto se arriva dalla prima cintura; se arriva dalla seconda cintura lo fa con l’auto nel 79% dei casi (dati Istat censimento 2011).

1 TRASPORTO PUBBLICO

Serve un deciso potenziamento del servizio che, a condizioni date da uno scarso contributo regionale ed in fase di realizzazione della gara di affidamento del servizio, parte dall’investimento aggiuntivo a carico delle amministrazioni comunali, ad esempio attingendo una quota dei soldi provenienti dalle multe degli autovelox o dai 20 milioni della vendita delle quote di Hera.

Un investimento economico serve per alzare la frequenza con l’obiettivo di raddoppiare i passaggi negli orari di punta di almeno 4-5 linee di forza a 8’ di frequenza, urbane ed extraurbane. Serve per conquistare nuova utenza. Negli ultimi 5 anni gli autobus padovani hanno perso 5,2 milioni di passeggeri. Nel 2007 un investimento analogo sulle sole frequenze della morbida cittadina conquistò in meno di 12 mesi 600.000 nuovi passeggeri.

Sono invece a costo zero le nuove corsie preferenziali per aumentare la velocità commerciale e la puntualità. Oggi sono ridotte a soli 7 km (fino al 2013 erano 14,8). Indichiamo come prioritarie: via Gozzi; tratti di via Chiesanuova/Vicenza; via Venezia verso la Stanga; via Gattamelata (verso via Giustiniani); via Armistizio (verso il Bassanello); via Cavalletto (in uscita verso di Goito); corso Stati Uniti (entrambe le direzioni).

Nuovi parcheggi scambiatori: mancano al capo di radiali come via Po, San Marco, Armistizio, Chiesanuova. Realizzati, serve combinarli con tratti significativi di corsie preferenziali e frequenze forti, oltre a forme di incentivi (vedi la proposta sulla APP di mobilità sostenibile) per chi lì trasborda.

Infine serve il ridisegno di alcune linee della gomma con attenzione ad eliminare i capolinea a Y che bassano la frequenza in interi rioni. Da verificare in particolare la 5, 15, 18 e 24. Possibile la sperimentazione del collegamento est-ovest (anticipazione del SIR 2) a condizione che sia adeguatamente protetta lungo il percorso da adeguate corsie preferenziali. Scandaloso che la gara della Provincia sia stata bandita sui vecchi tracciati (ad eccezione del 7)

2 LA CITTA’ DELLA BICICLETTA

Il futuro è la bici, che necessita di sostegno. Benissimo la scelta di portare a Padova il bike sharing a rilascio libero. Serve insistere, realizzando la BiciPolitana (sul modello di Pesaro), un sistema comunicativo che definisce le linee di spostamento in città tramite una comunicazione omogena, impattante e innovativa (stile metropolitana) composta da segnaletica orizzontale e verticale. Positivo che su questo il ViceSindaco Lorenzoni abbia istituito una commissione di studio mista tecnici comunali/associazioni che in tre mesi dovrà verificare l’applicabilità del sistema.

Parallelamente servono interventi strutturali per dare garanzia di continuità, sicurezza e fine commistione ciclo-pedonale nelle ciclabili sugli assi di penetrazione in città ad elevata presenza di traffico automobilistico. Di ciò che serve per la ciclabilità abbiamo scritto recentemente qui. Da non dimenticare la ciclabilità diffusa in area ZTL (doppi sensi per le bici in strade a senso unico per le auto), nuovi stalli e park custoditi

3 VIABILITÀ

Una nuova organizzazione viabilistica è necessaria laddove impedisca il traffico di attraversamento improprio entro l’area delle mura veneziane (vedasi via Dante). Più in generale indicheremo al tavolo del PUMS lo studio dell’istituzione Area C come a Milano, che si rende necessaria visto la funzione centripeta che esercita la città.

Precedentemente si può gerarchizzare la politica della sosta: costi bassi nei parcheggi scambiatori (una cifra forfettaria che abbinata agli spostamenti sui mezzi sostenibili) e costi crescenti per chi vuole parcheggiare nella prima periferia ed in centro.

Nei quartieri serve l’istituzione di aree 30 km/h, interventi strutturali di moderazione del traffico per la sicurezza stradale e condivisione delle strade privilegiando gli utenti deboli (anziani, bambini, difficoltà e disabilità motorie)

Così com’è oggi il car sharing è simbolico. Serve un deciso potenziamento (nuove postazioni in aree periferiche) che veda coinvolti anche i Comuni metropolitani per una flotta elettrica diffusa anche fuori dai confini comunali.

Corsie riservate sui grandi assi di ingresso in città, vigilate e presidiate, sono la base per lanciare ilcar pooling (auto condivisa da almeno 3 persone) su base metropolitana, gestito da un sistema informatico, abbinato a sconti o parcheggi riservati.

La collaborazione con i mobility manager delle 27 grandi aziende di Padova per rivedere in senso sostenibile i tragitti casa-lavoro dei dipendenti non può più essere la cenerentola. Ad esempio sul car pooling il coinvolgimento deve iniziare da qui.

4 LOGISTICA E COMMERCIO

E’ necessario potenziare il servizio ultimo miglio a metano (CityPorto) di Interporto per diminuire i veicoli commerciali in città (mix tra estensione area, controllo su rispetto orari e permessi attuali, incentivi ed obbligatorietà).

5 SERVIZI INNOVATIVI, COMUNICAZIONE E WEB

Le congestioni si combattono con le informazioni in tempo reale. E’ necessaria una APP che presenti tutte le opportunitàe i servizi di mobilità sostenibile a scala metropolitana (transito puntuale degli autobus tracciati con GPS, localizzazioni del bike sharing, passaggi in car pooling, localizzazione e stato dei park scambiatori, rete della BiciPolitana, ecc), consentendo agli utenti di scegliere di volta in volta le opzioni meno impattanti, più rapide, meno costose. Da abbinare a formule di accumulo “miglia sostenibili” che sortiscono premialità, ad esempio rispetto ad una innovativa area C.

Infine esistono eventi che generano spostamenti programmabili con origine quantomeno metropolitana. Si deve partire dal coinvolgimento di Fiera di Padova ed altri enti per organizzare forme sistematiche di trasporto ecologico collettive che intercettino, fuori dai nodi cittadini, la domanda di questo genere di mobilità.

Andrea Nicolello Rossi, Legambiente Padova

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