L’arte per liberarci dalle mafie. I 100 passi di Padova verso la giornata del ricordo delle vittime innocenti

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In molte città italiane si stanno percorrendo i 100 passi verso la XXII giornata nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti di tutte le mafie.

A Padova il presidio di Libera, intitolato a Silvia Ruotolo, vittima di camorra, propone un intenso percorso di avvicinamento al 21 marzo.

E’ LiberArti, terza edizione della settimana della memoria: sono svariate tappe, incontri tra cinema, teatro e musica. L’obiettivo è ricordare come l’arte sia ancora uno strumento utile e necessario per contrastare la criminalità organizzata, la corruzione, la violenza.

A livello nazionale infatti per questa XXII giornata si è scelto il tema “Luoghi di speranza, testimoni di bellezza”. E “speranza” e “bellezza” sono anche le parole d’ordine di ogni forma d’arte che non ci sta a sottostare alle brutture del presente, ma che guarda avanti, alla possibilità di cambiare le cose e di ritrovare una bellezza spesso negata. Arte che critica e lotta, arte che ricorda, arte che trasforma…

Ma cosa succede quando l’arte ristagna senza indagare la realtà? Ecco che la banalizza o la demistifica, come spesso accade quando si parla di mafia. Anche di questo si discuterà nella settimana di LiberArti, già iniziata da due giorni e che proseguirà venerdì, sabato e domenica.

Forse qualcuno dei lettori di ecopolis ha avuto la fortuna di assistere martedì scorso all’inaugurazione di LiberArti avvenuta grazie alla presenza di un ospite speciale: Dario Brunori, affermato cantautore da anni attivo nel progetto nazionale “Musica Contro le Mafie”, che raccoglie l’impegno dei cantanti e musicisti italiani. E’ stato intervistato dallo staff di RadioBue, in una gremita Sala dei Giganti del Liviano (scarica qui il podcast).

Ieri sera, giovedì, abbiamo promosso un esperimento innovativo: sono stati gli studenti a salire sul palco, dopo aver seguito il laboratorio della compagnia Teatro Liquido. Il gruppo ha messo a punto un laboratorio di Teatro dell’Oppresso (forma d’arte rivoluzionaria che coinvolge il pubblico ideata del regista brasiliano Augusto Boal); il confine di spett-attore è stato superato in una performance molto coinvolgente.

LiberArti prosegue venerdì 17 marzo, alle ore 17,30 (aula B3, Ca’ Borin, via del Santo, 22), all’insegna di una nuova arte: il cinema. Con la conferenza “Sullo schermo: stereotipi di mafia”, guarderemo agli stereotipi, ormai logori, ma pur sempre pericolosi, che la TV e il cinema ci hanno e ci continuano a propinare. Come riconoscerli? Quale rischio comportano? Ne discuteremo con il prof. Marcello Ravveduto (docente di “Public and Digital History” all’Università degli Studi di Salerno) e Isabel Bortolini (Master in Criminologia, Université Libre de Bruxelles). Seguirà aperitivo con i prodotti di Libera Terra, la rete per le aziende e cooperative che lavora sui beni confiscati alle mafie.

E non è finita qui! Sabato 18 marzo, dalle ore 16,30, si dà il via alla Caccia alla legalità (progetto “Attivissimo me”): ragazzi dai 17 ai 21 anni (per info:  [email protected]) attraverseranno i luoghi simbolici di Padova, alla scoperta delle storie di personaggi che hanno improntato la propria vita sull’impegno per la giustizia. L’iniziativa è organizzata con la collaborazione della Pastorale cittadina, dell’associazione Principi Attivi e del Movimento di Volontariato Italiano.

LiberArti si conclude domenica 19 marzo con l’ultimo dei passi verso il 21 marzo, giorno della manifestazione a Verona (Palazzo Barbieri, ore 9,45). A chiudere il nostro percorso, gli studenti del Laboratorio di Teatro dell’Oppresso, insieme alla compagnia Teatro Liquido, torneranno a mettersi in gioco, questa volta al circolo culturale HUB – culture, food and sport, in Piazzetta Gasparotto. In un locale che ha fatto della riqualificazione urbana una missione importante, dalle ore 20,45 si potrà assistere e, perché no, partecipare al II atto di Prove aperte di Teatro Forum.

Incontri da non perdere, che ci potranno suggerire nuovi strumenti per ricordare, per conoscere, per migliorare e per criticare; per essere anche noi coscienti coautori della storia del nostro Paese.

L’iniziativa ha il patrocinio dell’Università degli Studi di Padova – che ha promosso il progetto del presidio all’interno del bando per le iniziative culturali degli studenti – e del Comune di Padova.

Libera Padova

ps: Il presidio Libera “Cesare Boschin” di Camposampiero propone per la sera di martedì 21 marzo: “Maledettamente Nordest”, incontro sulle infiltrazioni mafiose al nord. Proiezione del documentario del giovane regista Michele Angrisani (basato sull’intervista a Massimo Carlotto), e dialogo con Ernesto Milanesi, giornalista, autore del libro Legaland (ore 20.30 in sala Torresan in oratorio di San Pietro e Paolo a Camposampiero).

L’arte per liberarci dalle mafie. I 100 passi di Padova verso la giornata del ricordo delle vittime innocenti

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