(AVN) – Venezia, 16 febbraio 2017

“Si fa sicurezza del territorio con la realizzazione di nuove opere idrauliche, ma non da meno con la manutenzione e il miglioramento dell’efficienza di quelle esistenti”. A evidenziarlo è l’assessore regionale alla difesa del suolo Gianpaolo Bottacin nel comunicare il recente avvio del primo stralcio dei lavori di ristrutturazione, consolidamento e aggiornamento tecnologico del sistema di pompaggio della “Botte” a Vighizzolo d’Este (Padova), intervento curato e finanziato dalla Regione Veneto e fondamentale per la messa in sicurezza idraulica di una vasta porzione della Bassa Padovana colpita di continuo da allagamenti ed esondazioni.

Il manufatto necessitava da tempo di interventi di risanamento strutturali e di impermeabilizzazione, accompagnato da un risezionamento dell’alveo e delle sponde del Brancaglia e del S. Caterina per un tratto a monte e a valle di circa 100 metri complessivamente.

“A seguito di studi e campagne di indagini per la verifica della stabilità della Botte di Vighizzolo – spiega Bottacin – il Genio Civile di Padova ha poi curato la redazione e l’approvazione dei progetti, per un primo stralcio di importo pari a due milioni di euro, e seguirà anche la regia di tutte le procedure tecniche e amministrative dell’intervento, previsto in due stralci esecutivi. Per quanto riguarda il primo stralcio, questo prevede la cura degli aspetti strutturali a carico dei canali Santa Caterina e Brancaglia”.

I lavori in programma sono il consolidamento dei muri andatori a monte e a valle della botte con interventi di edilizia specializzata; l’impermeabilizzazione delle pareti verticali della canna; la realizzazione di un muro in calcestruzzo per consentire la chiusura stagna delle due paratoie a servizio dell’impianto di sollevamento posto a valle della Botte, atte ad impedire il rigurgito delle acque di piena del canale Masina verso il canale Brancaglia; la pulizia delle centine in ferro all’interno della Botte mediante idrosabbiatura e successiva stuccatura di eventuali fori o fessurazioni della volta in mattoni; la pulizia dell’alveo a monte e a valle del manufatto, per un tratto complessivo di 100 metri e rinforzo arginale con pali in legno e fascine; l’inerbimento delle sponde arginali per un tratto di 100 metri. La chiusura dei lavori è stimata per la fine del corrente anno.