Vaccini obbligatori al nido, Emilia Romagna al lavoro su legge. Iss avverte: rischio boomerang

Bologna, 7 mag. (AdnKronos) – “Stiamo discutendo e appena abbiamo pronto il piano lo valuteremo. Stiamo discutendo e confrontandoci con tutti, in questo momento”. E’ quanto ha affermato il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, rispondendo a una domanda sull’ipotesi di una legge regionale che, per la prima volta in Italia, disporrebbe la vaccinazione obbligatoria dei bambini per l’ingresso all’asilo nido.

Sul dibattito in corso in Emilia Romagna interviene Gianni Rezza, direttore del dipartimento Malattie infettive parassitarie e immunomediate dell’Istituto superiore di sanita’ (Iss), che avverte: “L’obbligo, se imposto per alcune vaccinazioni e non per altre, rischia di diventare un boomerang e far percepire le immunizzazioni raccomandate come meno importanti di quelle appunto ‘obbligatorie’. Non e’ cosi’. Ma e’ utile comunque un dibattito su questi temi, che non devono essere un tabu’ ma un’opzione da considerare. Anche perche’ oggi in Italia se i tassi di copertura per le vaccinazioni obbligatorie sono ancora elevati, per le raccomandate sono scesi molto”.

“Nel momento in cui il bimbo viene inserito in un ambiente confinato promiscuo, con coetanei a rischio – sottolinea Rezza all’Adnkronos Salute – e’ importante che ci sia un effetto ‘gregge’. In passato prevalse l’idea che l’istruzione fosse prioritaria. Ma il rischio e’ che, come gia’ accaduto in Toscana, una bimba o un bimbo vulnerabili siano costretti a cambiare classe perche’ i compagni non sono vaccinati. Certo, l’obbligatorieta’ e’ un tasto dolente, destinato a scontrarsi con molte sensibilita’. Ma aprire un dibattito su questi temi e’ corretto”, conclude.

“E’ positivo il dibattito in Emilia Romagna” commenta il virologo Fabrizio Pregliasco, che sottolinea all’Adnkronos Salute come “oggi parlare di obbligo e’ sempre brutto, anche nell’ottica della proposta di vaccinazioni, oggi in Italia distinte tra obbligatorie e raccomandate. L’obbligo e’ pero’ il modo piu’ semplice di realizzare una vaccinazione, che si fa per proteggere se stessi e gli altri: se noi tutti ci vacciniamo, tranne quelli che non possono per motivi di salute, otteniamo una protezione di gregge”. Uno ‘scudo’ contro patologie che possono rivelarsi molto insidiose.

Pregliasco pero’ piu’ che sull’obbligo preferisce puntare sulla condivisione di una scelta informata. La vaccinazione “e’ infatti un atto di solidarieta’ per ridurre patologie prevenibili e talvolta percepite come banali a livello del singolo, ma la cui diffusione e le possibili complicanze – dice il virologo – diventano rilevanti e pericolose. Purtroppo l’onda di disinformazione sui vaccini banalizza i rischi legati alle malattie ed esagera il pericolo di eventi avversi che i vaccini hanno, come tutte le entita’ mediche, ma non certo con l’intensita’ comunicata dagli anti-vaccinatori. Insomma, sono un po’ perplesso sull’obbligatorieta’ per frequentare il nido. Ma questo dibattito evidenzia elementi che chi non vuole vaccinarsi nasconde sempre. Dunque e’ importante parlarne: sono piccolo e se vado all’asilo sono in una comunita’, posso infettarmi e infettare gli altri”.

(Adnkronos)