N. – 11/04/2016
DUE CHILI DI “CARTE” PER UN LITRO DI VINO, “DIMEZZIAMO LA BUROCRAZIA”
“In questi giorni celebriamo i successi del nostro vino, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, eppure pochi sanno che i nostri produttori, devono dedicare quasi più tempo alle “carte” che non alle loro vigne. Un paradosso tutto italiano. Dal vigneto alla bottiglia l’agricoltore deve adempiere a più di 70 pratiche, che coinvolgono 20 diversi soggetti e richiedono almeno 100 giornate di lavoro per ogni impresa vitivinicola per soddisfare le 4mila pagine di normativa che regolamentano il settore. Abbiamo calcolato che per produrre un litro di vino servono due chilogrammi di carte. Francamente un po’ troppo”. Federico Miotto, presidente di Coldiretti Padova, mentre al Vinitaly i produttori padovani conquistano premi e riconoscimenti per i loro vini, dai Colli Euganei alla pianura, sottolinea l’eccessivo carico di burocrazia che grava sulle spalle dei produttori, costringendoli ad un enorme dispendio di tempi e di risorse. “Ma c’è una notizia positiva. – prosegue – Ora finalmente siamo in dirittura d’arrivo con il Testo unico del vino, approvato in Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati del Testo, che dovrebbe tagliare il 50 per cento delle famigerate “carte”, senza intaccare le garanzie di trasparenza e qualità.
Un testo ampiamente condiviso, che raccoglie molte delle proposte avanzate da Coldiretti, che consentono di ridurre gli oneri, anche economici, a carico delle imprese, senza abbassare la soglia di garanzia qualitativa attraverso i controlli. Il Testo unico, tra l’altro, porterà alla revisione del sistema di certificazione e controllo dei vini a Denominazione di origine e ad Indicazione geografica con un contenimento dei costi, ma anche semplificazioni sulla normativa accise da lungo tempo attese e norme per garantire trasparenza sulle importazioni dall’estero ed a sostegno delle esportazioni del vino made in Italy”.