Cantina Valpolicella Negrar 2014 vendemmia di luce piu che di calore

A dirlo, Daniele Accordini, direttore ed enologo della Cantina cooperativa, che annuncia: “Nei fruttai, forte riduzione delle uve in appassimento per l’Amarone, produrremo piu’ vino Valpolicella”. L’annata 2014 vedra’ vini meno alcolici, piu’ moderni e vicini al gusto dei giovani.

(Negrar, 29 agosto 2014) La speranza, si sa, e’ l’ultima a morire. E la speranza dei viticoltori in Valpolicella e’ che il sole splenda forte sino al momento della vendemmia. Se le condizioni meteo dovessero tornare al bello, infatti, la qualita’ dell’annata 2014 potrebbe raggiungere un buon livello. “Manca circa un mese alla completa maturazione delle uve, l’invaiatura e’ pressoche’ completa in pianura ma e’ appena iniziata in collina, ed i giochi, dunque, ancora non sono fatti”, dichiara Daniele Accordini, direttore ed enologo di Cantina Valpolicella Negrar. Che, grazie a 700 ettari di vigneti posseduti dai 230 soci, soprattutto nelle colline della Valpolicella Classica, e’ in grado di delineare un quadro della prossima vendemmia nel territorio.

Fattore terroir. “La vendemmia 2014 sara’ di luce piu’ che di calore, perche’ le basse temperature hanno fatto maturare le uve in modo piu’ lento e graduale degli anni precedenti, dominati dal caldo”, annuncia Accordini. Che spiega l’andamento della stagione: “E’ stata senza dubbio un’annata difficile per la Valpolicella, abbiamo avuto un inverno mite e molto piovoso, con circa 550 mm di pioggia contro una media di 200 mm. A meta’ giugno, il ciclo vegetativo della vite era in anticipo rispetto al 2013 di circa 10 giorni, poi la situazione e’ radicalmente cambiata, a causa delle piogge intense di luglio (+60% di precipitazioni rispetto al 2013) continuate per la gran parte di agosto, che ha avuto anche forti sbalzi termici”. “Se siamo fortunati – aggiunge l’enologo della Cantina cooperativa – potrebbe succedere come nel 1995, quando la vendemmia fu incerta fino ai primi di settembre, poi venne bel tempo ed oggi la ricordiamo come un’annata di grande prestigio. “Di sicuro – continua Accordini, questa sara’ un’annata in cui, piu’ delle altre, contera’ “il fattore terroir”, vale a dire vitigno, territorio e fattore umano, perche’ i terreni in collina, piu’ inclinati e privi dunque dl ristagno dell’acqua, ventilati ed esposti al sole, daranno uve piu’ mature e sane, al contrario dei terreni piu’ pianeggianti ed argillosi. Le viti quest’anno hanno avuto un basso carico produttivo (-10/15 %), ma grazie al loro carattere di rusticita’ sono riuscite comunque a reagire all’elevato stress meteo. La varieta’ che meglio si e’ adattata e’ stata la Rondinella, grazie all’elevato spessore della buccia, piu’ sofferente invece il Corvinone. Il sistema di allevamento a pergola ha inoltre protetto le viti dai colpi di sole che, invece nelle forme a spalliera, ha causato scottature ai grappoli”.

Professionalita’ dei viticoltori, determinante per il buon risultato . A far la differenza sulla qualita’ finale della vendemmia, quest’anno sara’ ancor piu’ la professionalita’ dei viticoltori. “Per garantire la sanita’ delle uve – spiega Claudio Oliboni, tecnico di campagna di Cantina Valpolicella Negrar -, i nostri soci hanno dovuto fare un lavoro incessante in vigna, tenere sempre d’occhio il meteo per decidere in modo tempestivo quando fosse opportuno intervenire per la difesa della pianta, scegliendo i metodi e gli strumenti piu’ adeguati al bisogno”. E non e’ finita. In alcuni vigneti, l’elevata intensita’ delle precipitazioni ha prodotto acini e grappoli di maggiori dimensioni rispetto alla norma, e sara’ quindi necessario selezionare le uve per l’appassimento in modo piu’ accurato e attento, nella nostra consueta raccolta a mano dei grappoli. “Per l’Amarone – afferma Accordini – metteremo a riposo solo le migliore uve, ridurremmo quindi a percentuali molto basse la quantita’ messa nei fruttai, e privilegeremo la produzione di vino Valpolicella”.

Cosa ritroveremo nel bicchiere dell’annata 2014? “Il contenuto zuccherino piu’ basso delle uve dara’ vini meno concentrati e alcolici, che avranno dunque un taglio “piu’ moderno”, afferma Accordini. Che spiega: “L’alta alcolicita’ degli Amaroni sembra essere oggi uno degli  elementi di cui la nostra Denominazione deve tenere conto per garantire una maggior bevibilita’ ed accessibilita’ nei confronti dei consumatori, soprattutto di quelli piu’ giovani. “Il clima piu’ fresco , conclude – favorira’ la conservazione dei vini con una maggior acidita’, garantendo cosi freschezza, agilita’ e soprattutto maggior longevita'”.

(Gaiares comunicazione)

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