Venezia: ’99 homes’ di barhani demolisce il sogno americano

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– Venezia, 29 ago. (Adnkronos/Cinematografo.it) – Bolla immobiliare, mutui, proprietari sfrattati, speculazione per pochi e miseria per tanti: Orlando, Florida, ma potrebbe essere altrove. E’ 99 Homes, diretto dall’aficionado del Lido Ramin Barhani (dall’esordio Mash Push Cart del 2005 a At Any Price del 2012), interpretato da Andrew Garfield, Michael Shannon e Laura Dern, in Concorso a Venezia 71.

”E’ un argomento che conoscete bene anche in Italia, un argomento globale: questo tipo di corruzione sistemico nel mondo, chi fa i crimini va sottobraccio al governo. Siamo stati tanto tempo in Florida, vicino ad avvocati che si occupano di frodi, nei motel della classe media, con persone che vivono in case incredibili e i poveretti in stamberghe. Ero confuso dal livello di corruzione, mi scoppiava la testa, per fortuna ho avuto due attori grandissimi che hanno fatto ricerche pure loro per entrare nel personaggio”, dice Barhani. Ma aggiunge: ”E’ quasi impossibile sopravvivere al mondo senza farsi corrompere, quasi tutti siamo corrotti, anche io, ma almeno quando si giovani la corruzione ancora non esiste”. Se Shannon, nel ruolo di uno scaltro immobiliarista, ha incontrato ”chi fa quel che fa il mio Mike nel film”, Garfield si ”concentrato sulla parte delle vittime: mi ha stupito quanto volontariamente sia vulnerabile la gente e insieme quanto sia disposta a condividere le proprie storie, perch ingiusto, irrazionale quanto le successo. E’ impossibile fare un film cos senza onorare le persone che questa cosa la sperimentano ogni giorno, sulla propria pelle”.

Il focus sul Mike di Shannon lo mette Barhani: ”Fa parte del sistema, non una persona cattiva, viene dalla classe operaia e anche lui deve sopravvivere. Dal ’79 i regolamenti sono cambiati, meglio, la deregulation attraverso la lobby dei costruttori ha portato benefici solo ai ricchi, sia per colpa dei democratici che dei repubblicani, e ha portato alla crisi finanziaria e edilizia che dalla Florida si estesa in tutto il mondo. Nessuno finito in prigione per questo, il sistema fatto per chi vince e la gente s’ stancata. Questo il pugno allo stomaco del film, il 99% delle persone in sala la pensano cos: ora di cambiare”.

(Adnkronos)