CINGHIALI COLDIRETTI SPRONA LA REGIONE SE NECESSARIO LA LEGGE VA CORRETTA SUBITO

Dopo la bocciatura da parte Corte Costituzionale del articolo della legge regionale che prevedeva la possibilità di avvalersi di cacciatori residenti in area Parco Colli per l’abbattimento dei cinghiali, Coldiretti Padova prende subito una posizione decisa e ferma. «Lamentarsi non serve a nulla, bisogna subito rimboccarsi le maniche perché questa sentenza non diventi l’ennesimo alibi per non fare nulla e lasciare tutto così com’è». Federico Miotto, presidente di Coldiretti Padova, prosegue: «da troppi anni, ormai, chiediamo solo una cosa, semplicissima: che il problema sia eradicato, che i cinghiali vengano fatti sparire. Come? Non spetta a noi dirlo, per questo ci sono le istituzioni che hanno competenza sul territorio e che hanno anche la possibilità di intervenire a livello normativo.
C’è un Consiglio Regionale chiamato a legiferare e ora, alla luce della sentenza della Consulta, se necessario la normativa va corretta in modo che non vada a cozzare con le leggi istituzionali. Noi siamo agricoltori, la formula giusta la deve trovare chi è chiamato a scrivere le leggi. Certo che se dopo tutti questi anni non si riesce a trovare una soluzione normativa allora tanto vale che i nostri rappresentanti istituzionali riconoscano i propri limiti e si dimettano per manifesta incapacità».
Miotto ricorda che nel solo 2013 gli agricoltori dei Colli Euganei hanno subito danni da cinghiali per almeno un milione di euro. Sono più di un migliaio le aziende interessate da questo flagello, con gravi ripercussioni sui vigneti Doc, sugli uliveti, i frutteti, le strutture come i terrazzamenti e, nell’area pedecollinare anche il mais, le barbabietole e il frumento.
«Negli ultimi anni abbiano incontrato Sindaci e Prefetto, amministratori del Parco e della Regione, funzionari di tutti gli Enti coinvolti – continua Miotto – e oltre alla solidarietà e alle parole di comprensione abbiamo ottenuto solamente risposte generiche e vaghe, che certo non aiutano a risolvere il problema. Tutti si fermano davanti alla normativa che impedisce di agire, ma le leggi possono essere cambiate, visto che la situazione ambientale è profondamente mutata. Chi detiene il potere di legiferare deve trovare il coraggio di mettere mano alle norme e di trovare una soluzione efficace. E’ in gioco la sopravvivenza stessa dell’agricoltura in tutta l’area del Parco Colli Euganei, perché non si può fare impresa in queste condizioni».

(Leggi tutto su http://www.padova.coldiretti.it)
 

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