Uso fitofarmaci in agricoltura Anche no

Effetti fitofarmaci sulla salute, studi clinici provano danni biologici ed effetti cancerogeni. Se ne e’ parlato all’incontro organizzato da Cantina Valpolicella Negrar e Terra Viva Verona nell’ambito di “Una viticoltura piu’ attenta e rispettosa dell’ambiente”.

‘Quando le api scompariranno restera’ un tempo limitato alla vita dell’uomo’, e’ con questa frase di monito, attributa al Albert Einstein, che Roberto Magarotto, oncologo all’Ospedale di Negrar, ha concluso il suo intervento “Effetti dei fitofarmaci sulla salute” tenutosi lo scorso 3 marzo nell’ambito di “Una viticoltura piu’ attenta e rispettosa dell’ambiente”, ciclo di incontri organizzato da Cantina Valpolicella Negrar insieme a Terra Viva Verona, fruibile ora anche in diretta web ([www.ustream.tv]).

Danni biologici. A fine serata, fra gli oltre 200 partecipanti riuniti nella sala convegni della cantina Cooperativa la preoccupazione era palpabile; e non solo perche’ le api di questi tempi non se la passano bene, decimate anche da alcuni pesticidi, messi al bando nel 2013 dall’Unione europea; ma soprattutto perche’ studi clinici italiani e internazionali hanno dimostrato che i pesticidi provocano nell’uomo danni all’apparato respiratorio (specie negli asmatici), disfunzioni ormonali (diminuzione fertilita’, ipotiroidismo), danni neurologici (in Francia il Parkinson e’ riconosciuto malattia professionale agli agricoltori che fanno uso regolare di pesticidi) ed effetti cancerogeni (tra gli studi in corso, anche uno condotto da ricercatori italiani e svedesi sulla correlazione fra tumori della prostata ed esposizione ai pesticidi agricoli).

Il cancro in Veneto: Verona e Treviso tristemente in testa. Magarotto ha evidenziato numerosi studi, facendo emergere un triste primato fra due territori veneti importanti per la viticoltura come quello veronese e trevigiano: rispetto alla media del Nord Italia, in provincia di Verona, nei maschi c’e’ una maggiore incidenza di tumori della prostata (114 contro 110 ) e dell’encefalo (10 contro 8.6) mentre nelle donne risulta una percentuale nettamente piu’ alta di tumori dell’utero (25 contro 18); in provincia di Treviso, sempre rispetto al Nord Italia, nei maschi c’e’ una maggiore incidenza di tumore del pancreas (17.2 contro 13.8), della prostata (113 contro 110) e dell’encefalo (10.6 contro 8.6) mente nelle donne si conferma una percentuale piu’ alta di tumori dell’utero (24.6 contro 18). Magarotto ha quindi sottolineato come, nell’ambito del tumore prostatico, mettendo in fila l’incidenza standardizzata per 100 mila abitanti di tutte le province venete, Verona (114) e Treviso (113) non solo superano la media del Nord Italia (110) ma sono ampiamente  sopra le  soglie della altre province (Belluno e Venezia 105, Padova 102, Vicenza 100 e Rovigo 87). “Con cio’ – ha commentato Magarotto – non possiamo dire con certezza che l’aumento dei tumori della prostata nel veronese sia causato dai pesticidi perche’ vi sono molte variabili (alimentazione, stile di vita, ereditarieta’) e gli studi fatti sono ancora insufficienti ma in ogni caso, con davanti l’esempio della Svezia, che dal 1970 ha messo al bando diversi pesticidi vedendo un netto calo dei linfomi, possiamo mettere in atto delle strategie di difesa contro l’impatto dei fitofarmaci sulla nostra salute. Per noi e per le generazioni future, e’ vitale riuscire a passare da un agroecosistema industriale, fondato sull’abuso di sostanze chimiche, ad un agroecosistema ecologico”.

Una nuova alleanza fra medici dell’ambiente e agronomi per la salute.  “Tra queste – hanno ricordato l’oncologo Magarotto e Claudio Oliboni, tecnico di campagna di Cantina Valpolicella Negrar, altro relatore della serata, figurano la massima protezione durante le irrorazioni con l’impiego degli appositi dispositivi di protezione (indumenti, guanti e casco), la corretta diffusione dei fitosanitari (eliminando quelli piu’ pericolosi, prestando attenzione alle condizioni meteo e all’effettiva consistenza dell’avversita’ da controllare) e l’adozione di meccanismi anti-deriva, l’impiego delle buone tecniche agronomiche in grado di preservare la biodiversita’ del territorio e di rafforzare cosi le piante, ed infine l’immediata adozione della lotta integrata e sostenibile per combattere le malattie della vite, prevista anche dalle direttive europee e dal nuovo Piano Agricolo Nazionale.

Recchia: “E’ tempo di assumersi la responsabilita’ di cambiare” . “Parlare di salute e, in particolare, di rischio tumori, malattia con la quale quasi ogni famiglia deve fare i conti nella propria vita e’ impegnativo – ha affermato Carlo Alberto Recchia, presidente di Cantina Valpolicella Negrar, presente alla serata  -, ma confido che, anche attraverso questi incontri, organizzati con grande sensibilita’ e vitalita’ dal Gruppo Soci della cantina Cooperativa e dall’associazione Terra Viva, si possa migliorare a partire da una maggior consapevolezza di cio’ che si puo’ e che si deve fare; la distinzione fra queste due possibilita’ e’ sottile, ma dobbiamo impegnarci e assumerci la responsabilita’ di cambiare”.

(Gaiares comunicazione)