Cipro: prelievo forzoso nei conti correnti dei cittadini in nome dell’Europa e dell’Euro

euroPochi se lo aspettavano, infatti appena due settimane fa il Presidente della Repubblica di Cipro Nicos Anastasiades aveva dichiarato sul Financial Times che non avrebbe mai accettato un prelievo forzoso sui conti correnti dei cittadini ciprioti, eppure in questo weekend si è consumato un evento straordinariamente tragico e di dimensioni che non ha eguali per l’ex protettorato inglese; ovvero i correntisti ciprioti troveranno lunedì mattina, anzi martedì poiché lunedì è festa nazionale religiosa, i loro depositi decurtati di una percentuale considerevole: un 6,75% sulle giacenze sotto i 100.000 eur e del 10% per quelle oltre i 100.000 eur. E nel frattempo sono stati bloccati tutti i bancomat sull’isola oltre alla possibilità di effettuare transazioni via internet al fine di evitare che i cittadini ciprioti possano ritirare e trasferire denaro dai loro conti; si, avete capito bene, è stata limitata la libertà di disporre dei propri soldi liquidi…

Ma si sa, i politici, e non solo quelli italiani, sono spesso abituati a mentire e a nascondere la verità ingannando i cittadini e gli elettori.

Cipro, terza isola per estensione del Mediterraneo, una popolazione di 1 milione di abitanti, membro della Comunità europea dal 1° maggio del 2004, ha adottato l’euro nel 2007 soppiantando la vecchia lira cipriota, ha accumulato in pochi anni un “buco” finanziario di circa 17 miliardi di euro pari all’intero Pil della nazione. Sembra però che le passività del sistema bancario locale, fortemente esposto verso le Banche greche, siano oltre 7 volte tanto, numeri impressionanti…

Si sa che Cipro e soprattutto le sue banche non godono di grande stima poiché colluse con attività di riciclaggio di denaro proveniente soprattutto dall’Est Europa e dal Medio Oriente ma in ogni caso sembrava già deciso il piano di salvataggio per il piccolo Stato europeo da parte della UE mediante utilizzo di fondi comunitari. Ed invece, nella notte di venerdì, dopo una riunione durata oltre 10 ore, avviene il cambio di programma soprattutto per volontà della Germania che ha dettato le condizioni: o un prelievo forzoso o l’uscita dall’euro, ed il Governo cipriota ha scelto l’Eurozona; e così i suoi cittadini, all’apertura delle Banche, martedì mattina, avranno già subito un prelievo su tutti i depositi bancari detenuti nel territorio nazionale di un 6,75% (per quelli sotto i 100mila euro e del 10% sopra tale soglia). Si stima il gettito derivante da questa operazione sarà di circa 6 miliardi di euro. Questo avvenimento è stato definito una vera e propria rapina di Stato… In compenso, i depositanti verranno indennizzati con azioni delle banche cipriote, alcune delle quali sull’orlo del default, secondo regole decise dal Governo ed ancora poco chiare.

Anche se l’approvazione del piano tedesco ha voluto colpire soprattutto i depositi di attività russe, dell’est Europa e di faccendieri del medio-oriente, di fatto ha poi penalizzato tutta la popolazione, anche quelli con piccoli depositi.

A Cipro la situazione finanziaria era sicuramente preoccupante, ma non sono stati penalizzati come si fa sempre prima gli azionisti delle banche e poi gli obbligazionisti, ma solo i depositanti.

In pratica, per ripianare parte delle sofferenze del sistema bancario e per evitare il default del Paese, si sono colpiti i cittadini e i correntisti. In questo modo si è creato il panico totale dei depositanti di Cipro che stanno assediando gli Istituti Finanziari, e si è violato il principio base del funzionamento delle banche secondo il quale i soldi depositati come liquidità nei conti correnti sono sicuri.

Nel frattempo, mentre sto preparando l’articolo, arriva la notizia che le Banche cipriote rimarranno chiuse anche martedì; si vuole evitare che l’effetto panico tra la popolazione faccia correre la gente a ritirare i propri risparmi e sappiamo tutti che le banche non sarebbero in grado di restituirlo.

La decisione del Governo cipriota costituisce senza dubbio un avvenimento inaspettato e senza precedenti e potrebbe ripercuotersi negativamente anche in altri Stati europei in difficoltà (anche se la stampa nazionale non ne parla…). Abbiamo sicuramente capito che sarà molto arduo uscire dall'Euro… e la Troika europea è  disposta a tutto pur di non far uscire Paesi dell’eurozona, specialmente in questo periodo in prossimità delle elezioni politiche tedesche di settembre ove la Merkel, in difficoltà nei sondaggi, farà di tutto per non perdere la partita, forse anche manovrare i mercati finanziari.

In questo susseguirsi di eventi è curioso il fatto che i principali quotidiani italiani, a parte il Sole24ore, non ne abbiamo praticamente data notizia, al contrario della stampa internazionale che invece ne ha dato ampio risalto. Per documentarsi, occorre cercare news, articoli e blog in internet.

Viene il sospetto che stessa sorte potrebbe accadere anche al nostro Paese dal momento che anche il sistema bancario italico non gode di buona salute, nonostante le bugie raccontate dai politici e dagli esponenti delle varie Istituzioni politiche e finanziarie, e il debito pubblico continua a registrare record negativi. E d’altra parte già abbiamo subito in passato decurtazioni nei nostri depositi (Governo Amato e Governo Prodi).

Ancora una volta, in nome di ideali più “alti” e comunitari e soprattutto in nome di un’unione monetaria voluta esclusivamente da Banche d’affari e da politici compiacenti e nel libro paga di quest’ultime, si sono calpestati i diritti dei cittadini e i principi della democrazia. A quando il prossimo sopruso..?.

 Fabrizio Zampieri

 

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