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Il palco dell’Hydrogen Festival 2012 si erge imponente nel meraviglioso scenario architettonico dell’ Anfiteatro Camerini di Villa Contarini a Piazzola sul Brenta. Ed è sullo sfondo di questa straordinaria scenografia, sorta sui resti di un antico castello costruito dalla famiglia dei Dente intorno all'anno Mille, che si esibita ieri sera, giovedì 17 luglio,  Alanis Morissette nella prima tappa del suo breve tour italiano per la promozione del nuovo disco "Havoc And Bright Lights", che uscirà il 27 agosto a quattro anni dall'uscita dell'album "Flavors of Entanglement" e dall’ultima esibizione dell’artista in Italia all'Heineken Jammin' Festival. Molti gli spettatori in attesa di rivedere la Morissette dal vivo, tra chi si è preso una giornata di ferie per assistere all’evento e chi ha preteso – e ottenuto– dal partner il biglietto come regalo di compleanno.

Quasi 5000 spettatori di tutte le età, bambini in passeggino compresi, che aspettano l’inizio del concerto per  ascoltare in anterima i brani del nuovo album che giunge dopo un periodo molto particolare della vita della cantante canadese che, tra i numerosi impegni come attrice tra teatro, serie tv e cinema, ha trovato anche il tempo di sposarsi, nel 2010, con il rapper Mario “MC Souleye” Treadway e diventare mamma del primogenito Ever Imre, nato il giorno di Natale dell’anno seguente.

Una carriera non sempre ai vertici delle classifiche quella di Alanis – qualcuno tra il pubblico ha utilizzato addirittura il termine “decadenza”– ma lei è rimasta sempre nel cuore dei suoi fans che,  ormai diciassette anni fa, sono rimasti folgorati da Jagged Little Pill  e che per questo l’hanno sempre supportata, nella buona e nella cattiva sorte. Alle dieci di sera il pubblico è stato accontentato. Si sono spente le luci e nell’Anfiteatro si vedevano solo le inifinite luci create dai display dei telefonini pronti ad immortalare il suo ingresso. E lei non si è fatta attendere entrando come un vulcano sul palco con un look da rocker di vecchio conio, ingentilito da una lunga maglia gialla e grigia e da monili brillanti che facevano pendant con una chitarra glitterata, ad onor del vero forse più Lady Gaga che Janis Joplin. La voce è quella di sempre, capace di alternare momenti di pura rabbia rock blues con dolci melodie pop. Delude un po la presenza scenica. A volte più preoccupata delle telecamere al lato del palco, che rimandavano la sua immagine sui videowall, piuttosto che del confronto con il pubblico, buona parte dei suoi movimenti si sono limitati ad un andare avanti e indietro per il palco. Un po statica, ma forse solamente emozionata. La parte del leone l’ha fatta,  come è giusto che sia, la musica. Alanis Morissette ha sapientemente alternato brani vecchi e nuovi della sua lunga carriera di artista accontentando in questo modo sia i fans più recenti sia quelli della vecchia guardia che non hanno saputo resistere a sostituire la cantante quasi per intero durante l’esecuzione di “Ironic”. A proposito di questa canzone vale la pena di notare come forse Alanis fosse al corrente del dibattito attuale italiano sui matrimoni gay. La strofa “It's meeting the man of my dreams .And then meeting his beautiful wife” (e incontrare l'uomo dei miei sogni. E poi incontrare la sua bella moglie) è stata prontamente sostituita con “It's meeting the man of my dreams. And then meeting his beautiful husband” (e incontrare l'uomo dei miei sogni. E poi incontrare il suo meraviglioso marito). A little too ironic…and …. I really do think! Complessivamente un concerto non memorabile ma estremamente gradevole in cui tutti abbiamo ringraziato l’India, saltato nelle fontane per essere perdonati ma sopratutto ci siamo ricordati per risollevarci dalle delusioni amorose o affrontare la vita con energia e a muso duro abbiamo una grande alleata: Alanis.

redazione padovanews – Giuseppe Bettiol