Armati di smartphone a tablet

E’ di questi giorni la polemica scoppiata in ragione del trasferimento del figlio di Riina nella città di Padova. Ufficialmente , il giovane, affidato al “controllo” di una Onlus di recupero , seguirà il corso di Laurea di Economia e Commercio. Alla luce dei fatti, non è certo mia intenzione dibattere sull’opportunità o meno di questa scelta, però mi considero tra quelli che ritiene che le colpe dei padri ricadono spesso sui figli, potremmo infatti stilare elenchi di discendenti ben più noti, ma sarebbe null’altro che un esercizio di indicazione dei proscritti. La criminalità si sta evolvendo, trasformandosi a tutti gli effetti come economia parallela: appalti, investimenti in attività produttive e finanziari, turismo , e molto altro ancora. Il recente rapporto sulle mafie organizzate dello scorso gennaio , stima in 140 mld di euro il giro d’affari di questa “speciale” Holding italiana. Il Ministero degli Interni ne indica in 65 mld di euro le disponibilità liquide, un patrimonio da fare invidia ai maggiori gruppi bancari, tanto da meritare la tripla”A” da parte delle maggiori società di rating. Naturalmente i fiumi di denaro, reinvestiti in attività del tutto lecite, provengono dal mercato internazionale dello spaccio di stupefacenti, dalle estorsioni e dalla spartizione degli appalti pubblici. Esiste oramai un doppio livello di gestione: l’holding finanziaria che è impegnata ad investire sui differenziali di spread , nelle speculazioni immobiliari e nel finanziamento di operazioni di venture capital, ed un secondo livello riconducibile alla manovalanza a cui è demandato il compito di occuparsi dei lavori illeciti. Quando si afferma che la criminalità si sta sviluppando anche al Nord lo si fa in virtù di un ragionamento molto intuitivo; in un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando, con notevoli problemi di liquidità, in cui le aziende hanno grossa difficoltà nel reperire risorse per finanziarie, non solo lo sviluppo, ma spesso la stessa sopravvivenza dell’attività, infiltrazioni  sospette possono facilmente verificarsi. La crisi del nostro sistema è terreno fertile per speculazioni di vario genere in cui diventa difficile separare o quantomeno individuare la parte sana rispetto quella malata. Tutte le azioni di contrasto stanno sempre più concentrandosi a livello economico e finanziario. Barack Obama lo scorso giugno ha firmato un ordine esecutivo che definisce 56 azioni mirate al contrasto delle organizzazioni criminali transnazionali. Tutte le attività prevedono il coinvolgimento diretto delle Istituzioni economiche e finanziarie del Paese e sono indirizzate al blocco dei patrimoni e all’applicazione di dure sanzioni per tutti coloro che sono in odore di mafia. La preoccupazione del Presidente americano riguarda il potere destabilizzante per l’intero sistema finanziario internazionale che queste importanti organizzazioni riescono a produrre. Il Tesoro americano in un recente report stima in 80,000 i membri attivi all’interno della Yakuza giapponese, una vera e propria multinazionale con tanto di organizzazione divisionale , che va dal commercio alla ristorazione passando per i traffici illeciti di droga. Dal grilletto al click di un mouse, dal “pizzino” sporco di inchiostro al palmare collegato  ai mercati finanziari, dall’analfabetismo alla laurea, questa è la nuova mafia, null’altro che un sistema di lobby economico finanziaria che riesce a spostare grossi capitali , approfittando di una globalizzazione esasperata senza regole , figlia spesso di un liberismo di tipo anarchico. Del resto un quadro già tratteggiato negli anni ’90 dai giudici Falcone e Borsellino, che più volte avevano richiamato l’attenzione dell’opinione pubblica a vedere negli atti criminali uno strumento e non un fine , un esercizio di forza brutale asservito all’ottenimento e alla conservazione di un potere maggiormente redditizio.

Se tenere lontano da Padova un ragazzo che, per qualche ben pensante vorrebbe dire  tenere la città lontana dalla criminalità , non certo si risolvono i problemi ed anzi si rischia di distogliere l’attenzione dai veri pericoli d’infiltrazione. Molti ricorderanno il caso della TPA srl , azienda posta sotto sequestro per infiltrazione camorristica nell’aprile 2011. Ebbene, quest’azienda impegnata nel settore rifiuti era considerata un’impresa modello a livello nazionale sia in  termini economici che organizzativi.

Del Giacco Luigi

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