Tasse: “what else..”?

Questi sono i prezzi medi alla pompa del gasolio da trasporto. Come è facilmente ravvisabile, l’incremento delle accise ha provocato un salto in avanti rispetto a Paesi a noi limitrofi di una certa importanza. Ora questo incremento oltregravare sulle nostre tasche come automobilisti , peserà altrettanto sul nostro ruolo di consumatori, tra tasse e carburanti un incremento della spesa di oltre 1000 euro l’anno. Se si considera una media di 500 km al giorno ,la percorrenza delle merci che viaggiano dal Veneto al Centro Sud o nel solo Nord Italia , quel camion costerà, in termini di carburante,   un minimo di circa 300 euro in più al mese a salire. Questo inciderà naturalmente , oltre che sugli stessi bilanci delle ditte di trasporto e logistica, soprattutto sul prezzo finale allo scaffale delle merci, con un effetto pesante su quei prodotti in cui la filiera tra produttore e consumatore finale è molto lunga (frutta, ortaggi, formaggi, carni…).

 

 

Paese

Gasolio

Italia

€ 1,64

Francia

€ 1,44

Germania

€ 1,44

Austria

€ 1,36

Spagna

€ 1,31

Fonte : Energy EU

 

Questa semplice considerazione mette in evidenza che l’utilizzo della tassazione generale per acquisire risorse finanziarie, se da un lato rende l’obiettivo di bilancio quantomeno raggiungibile, dall’altro crea una depressione dei consumi causata nel medio termine da un processo inflattivo. Le previsioni  nefaste del centro studi Confindustria, che prevede per il 2012 una recessione molto forte della nostra economia, trovano giustificazione proprio nella contrazione dei consumi.  Inoltre, come facilmente è intuibile dall’osservazione della tabella, se dal un lato in Europa vi è una condivisione di regole, dall’altro c’è una situazione competitiva tra i diversi Paesi del tutto sbilanciata: a parità di prodotto il costo del trasporto inciderà di più sui prodotti italiani, con buona pace di quelle esportazioni che dovrebbero servire anche al Triveneto per risollevarsi. Ora , a prescindere dalla necessità di intervenire sulla nostra economia , sulla qual cosa siamo tutti più o meno d’accordo, quello che sembra deficitario nella manovra  è l’assenza di misure che possano andare a sostegno dei redditi e quindi dei consumi, proprio al fine di sostenere la crescita. Per esempio l’abbassamento dell’2% dell’IRPEF per i redditi sino ai 45,000 , pur mantenendo l’aumento dell’iva potrebbe portare ad  una disponibilità reddituale maggiore che sarebbe da stimolo per maggiori consumi e quindi un maggior gettito IVA che andrebbe a compensare la stessa riduzione dell’IRPEF. La ricetta Obama, che ricordo è stata posta in essere sull’orlo di un default spaventoso, è stata caratterizzata da una serie di deduzioni fiscali ed abbassamento di contributi per lavoratori dipendenti che in due anni dalla loro applicazione ha prodotto un aumento  dei consumi (nel mese di dicembre intorno allo 0,3%) con un abbassamento delle richieste di sussidio per i disoccupazione ed aumento degli indici alla produzione (dati di dicembre) . Questo tipo di misura andrebbe naturalmente accompagnata con una seria lotta all’evasione fiscale. Si perché l’imposizione indiretta sembra la scelta di “non azione” sulle grandi e piccole evasioni. L’introduzione e l’obbligo di utilizzo in determinate transazioni della moneta elettronica (carte e bancomat) in ambito commerciale può essere un buono strumento di gestione del rischio di evasione, senza la necessità di sguinzagliare dispendiose orde di 007. Certo è che i costi bancari imputabili alla gestione di questi strumenti, dovrebbero essere rivisti in un’ottica di forte incremento della diffusione dei medesimi e comunque si potrebbe pensare ad una deducibilità per l’utente finale di parte degli oneri e dei costi connessi alle transazioni. Forse è proprio in queste circostanze che l’Europa come Istituzione dovrebbe mostrare la sua validità d’essere, creando dei meccanismi di sussidiarietà che vadano a liberare risorse per investimenti in ricerca ed innovazione che non devono essere visti come patrimonio della nazione che li riceve , ma come valore dell’Europa stessa, se questa si ritiene davvero ancora Unita.

 

Luigi Del Giacco

[email protected]

 

Be the first to comment on "Tasse: “what else..”?"

Leave a comment