Market view 30 nov.’11

Market View 30 nov.’11

 

La sessione di mercoledì 30 novembre ha segnato un poderoso rialzo per il nostro indice principale FTSEMIB che recupera il 4.38% in una sola sessione e si riporta in area 15.300 punti (eclatante l’azione rialzista del titolo SARAS che chiude con un performance del +22% in una sola sessione).

Il rialzo ha infiammato tutte le Piazze europee, aiutate dall’azione concertata delle Banche Centrali (Fed e Bce più le banche nazionali di Svizzera, Gran Bretagna, Canada e Giappone) che abbassano il tasso d’interesse sulle operazioni di swap in dollari di mezzo punto percentuale, immettendo cosi indirettamente liquidità sul mercato. Su tutte svetta Francoforte (la migliore) che chiude a +5%, poi Parigi +4,22%, Madrid +3,96% e Londra +3,16%.

Ma vi è un altra notizia, che perosembra attirare meno l’attenzione di operatori ed investitori: l’agenzia di rating Standard & Poors‘ ha applicato i nuovi criteri per la determinazione del rating e ha rilasciato una bordata di downgrade (e peggioramenti degli outlook) a colossi del credito USA tra i quali: Goldman Sachs, Citigroup, Bank of Amerca, Merryll Lynch, JPMorgan … solo per citare alcune delle 37 grandi banche “nominate”. Ma – nel contempo – la stessa Agenzia alza il rating di due banche cinesi: Bank of China e China Construction Bank Corp. portandole ad A+. Di riflesso è quasi impossibile non pensare che queste azioni siano finalizzate a qualche altro progetto, e che ci possa essere un qualchedo ut des”… (ne parleremo qui prossimamente). Soprattutto considerando che solo qualche mese fa l’altra importante agenzia di rating internazionale Moody’s aveva evidenziato come il livello di indebitamento delle amministrazioni locali cinesi fosse maggiore delle stime effettuate dal loro stesso governo ed aveva pertanto minacciato un declassamento dell’outlook di alcune delle maggiori banche cinesi. La critica situazione finanziaria del settore bancario del Dragone era già stata evidenziata precedentemente anche da altri Organismi internazionali, che indicavano in oltre 1.500 miliardi di euro i prestiti concessi dalle banche alle amministrazioni periferiche in una fase diaccentuata mancanza di controllodi un economia che, seppur ammantata di liberismo, è tuttoracentralizzata” e statale. 

 

Daniela Turri

 

fib30online@hotmail.com

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