Corto veneziano selezionato al David di Donatello

di Silvia Gorgi

Con un titolo alla Lina Wertmüller o alla Ettore Scola spunta fra i corti selezionati al David 2011 “Tonino e Colino, immigrati dal Sud, tornerebbero volentieri a casa previa assunzione zona Bari”. Il regista e attore del corto, della durata di 11’ 39’’, cresciuto nel veneziano, anche se nato in Puglia, Diego Domenico Dimattia, svela così la scelta del titolo: "è un chiaro omaggio ai due maestri, Scola –Wertmüller, e al cinema di quegli anni, anche se nasce dal non sapere bene quale titolo dare. E’ la descrizione sintetica di quanto avviene nella trama e utilizza anche il lessico tipico degli annunci sui giornali per la ricerca del lavoro e quindi c’è anche questo gioco". Dimattia nel 2003 "prima dei disastri reali avvenuti in Thailandia e in questo momento in Giappone!" fonda la casa di produzione Tsunami Comunicazioni "la metafora che volevamo  trasmettere con questo nome è appunto l’idea che, come l’acqua, arriva in tutti i punti la comunicazione che facciamo." Collaborano con lui: la make up artist Elena Tagliapietra, il musicista Lorenzo Favale e lo scrittore compositore, Carlo Vanin. Con Carlo, originario di Spinea, due volte finalista del concorso letterario nazionale “Tiro Rapido”, esponente del movimento letterario Sugarpulp – che unisce noir e pulp creando storie che si radicano nel territorio del Nordest – Dimattia ha scritto la sceneggiatura del corto selezionato.

Il precedente “Nagasaki 1945” aveva ottenuto la citazione in DoreCiakGulp di Mollica. Dimattia, peraltro, insieme all’attore Fabio Abatantuono con lui in “Tonino e Colino….” ha frequentato il master di cinematografia di Marco Belloccio. La trama pensata ha più livelli di lettura: "è la storia di un pugliese che va a trovare un amico finito in manicomio ma poi si scopre che in realtà si tratta di tutt’altro. Mantenendo la sorpresa sui colpi di scena, potrei dire che il corto è  tragicomico, ci sono i luoghi comuni, i difetti di Nord e Sud, che vengono usati per essere smontati. Lo spettatore cui viene fornita una prima lettura comica si ritroverà in un’analisi sociale. Il tema di fondo è l’integrazione e viene sviluppato analizzando l’interazione umana e la necessità di ritrovarsi assieme. Evitare l’isolamento. Una volta si “faceva filò” ed oggi si resta chiusi in casa. Anche se proprio in questo periodo, forse anche in relazione alla crisi economica diffusa, c’è in giro la voglia di parlare, anche del più e del meno. La struttura del corto è a blocchi, che poi uno dopo l’altro si congiungono e tutto alla fine risulta chiaro. Si vede che è un periodo che prendo la settimana enigmistica!". Chiude con una battuta il veneziano-pugliese Dimattia. Chissà come andrà al David questa dicotomia Nord-Sud che da sempre caratterizza la storia del nostro Paese, in un momento storico come questo in cui giust'appunto il 17 marzo abbiamo festeggiato 150 anni dalla sua Unità.

Be the first to comment on "Corto veneziano selezionato al David di Donatello"

Leave a comment